Rendere più attrattiva l’Università di Udine, sia in termini di studenti, sia in termini di finanziamenti, facendo fronte al calo demografico e alla concorrenza degli atenei telematici. Queste alcune linee del programma del nuovo rettore dell’Università di Udine, Angeo Montanari, che, dal prossimo ottobre, succederà a Roberto Pinton.
Diversificare i finanziamenti
Per quanto riguarda i fondi, spiega Montanari nell’intervista pubblicata sulla Vita Cattolica in edicola in questi giorni, «la Ministra ha detto che, dopo il calo significativo del Fondo di finanziamento ordinario del 2024, nel 2025 si ritornerà alle cifre del 2023, quindi stiamo a vedere. Al di là di questo, la ricetta è diversificare i finanziamenti. Da un lato la Regione FVG ha già un ruolo molto importante e credo lo avrà sempre di più anche in futuro. C’è poi la partecipazione ai bandi per progetti di ricerca su cui abbiamo margini di miglioramento. E c’è il capitolo del “Life long learning”, la formazione continua, importante anche per far fronte al calo demografico. Sempre più in futuro la formazione dovrà accompagnare tutta la carriera delle persone e questo apre spazi alle Università».
Migliorare la didattica online e valorizzare le lezioni in presenza
Sul tema della sfida con le università telematiche, secondo Montanari «dobbiamo valorizzare con forza il nostro specifico: la didattica in presenza. Tuttavia non possiamo neppure fare finta che non esistano gli strumenti digitali, il Covid ce l’ha insegnato. Quindi dovremo andare verso modelli integrati di didattica in cui la presenza è l’elemento qualificante, ma anche gli altri strumenti vengono utilizzati in maniera adeguata. Non possiamo accontentarci di registrare le lezioni più o meno bene, dobbiamo farlo in modo professionale, secondo un’organizzazione ben pensata di cosa offrire con il digitale e cosa in presenza. I laboratori, ad esempio, sono qualcosa che le università telematiche non hanno».
Caratterizzare le Lauree magistrali
Per attrarre nuovi studenti, poi, il nuovo rettore pensa sia necessaria una caratterizzazione delle Lauree magistrali: «Se le lauree triennali sono molto territoriali – gli studenti e le famiglie spesso scelgono l’università vicino a casa – per quelle magistrali la scelta è sempre più legata ai contenuti. A Udine, laddove ci siamo caratterizzati siamo stati in grado non solo di mantenere i nostri laureati triennali, ma anche di attrarne da altri atenei. Questa strada della caratterizzazione dei contenuti va implementata per tutte le lauree. L’ambizione è andare oltre i confini regionali ed anche nazionali. Penso in primis al Sudamerica e all’America Centrale, per gli storici legami, all’Africa, soprattutto per discipline come medicina e agraria, ma anche al Medio Oriente. E poi il sud-est asiatico: paesi come l’Indonesia guardano all’estero e con iniziative mirate di promozione potremmo attrarre studenti. Ancora, l’Europa centro-orientale: il flusso di studenti dalla Croazia e dalla Slovenia che esisteva in passato adesso si è sensibilmente ridotto. Corsi di laurea congiunti con Lubiana o Zagabria potrebbero riattivarlo».
Il Campus diffuso
L’idea del nuovo rettore, inoltre, è quella di un “campus diffuso” tra tutti i 9 atenei del Nordest, ovvero la possiblità «che lo studente di ognuno di questi atenei possa guardare all’offerta complessiva di corsi – vastissima – inserendoli nel suo piano di studi. Lo strumento digitale potrà venire in aiuto».
Collaborazione competitiva
Una politica, quindi, basata più sulla collaborazione che sulla concorrenza? «In questo momento storico – risponde Montanari – in tutti gli ambiti, dunque anche in quello universitario, la collaborazione è l’arma vincente. Ovviamente la collaborazione deve essere competitiva: ogni Ateneo ha le sue specificità che vanno preservate e garantite».
Stefano Damiani
L’intervista completa ad Angelo Montanari sul numero de La Vita Cattolica del 9 aprile 2025.