A settant’anni esatti dalla storica impresa che vide una spedizione italiana conquistare per prima la vetta del K2, seconda cima più alta del mondo, il Museo Friulano di Storia Naturale dedica una giornata ad Ardito Desio, geologo ed esploratore friulano a capo della storica spedizione del 1954.
Venerdì 25 ottobre il museo di via Sabbadini, insieme all’Associazione “Ardito Desio” organizzerà un convegno intitolato “Ricerca scientifica italiana sulle orme di Ardito Desio”, un’occasione unica per approfondire non solo le spedizioni scientifiche di Desio, ma anche per capire da vicino il mondo della ricerca geologica
Ai saluti istituzionali, ai quali parteciperanno anche i familiari del geologo, seguirà l’apertura dei lavori moderati da Maria Eliana Poli e da Roberto Ambrosini, e inseguito gli interventi degli studiosi Paolo A. Zambianchi, Paola Visentini, Lavinia Martin, Fabio Martini, Guglielmina Diolaiuti, Arianna Crosta, Roberto Sergio Azzoni, Carlo Corradini, Federico Cazorzi.
“L’archivio Ardito Desio è un grande valore aggiunto per il Friuli su cui stiamo puntando molto. Le decine di migliaia di documenti tra foto, video, lettere, cartografie, stampe e oggetti appartenuti a Desio sono un patrimonio culturale a cui è dedicato uno spazio importante e che stiamo continuando a valorizzare”, commenta l’Assessore alla Cultura Federico Pirone. “Grazie anche a questi materiali unici conservati al museo per volontà della famiglia Desio, Udine può continuare ad impegnarsi su temi attuali e stringenti come il cambiamento climatico”.
L’archivio Ardito Desio
L’evento, che si articolerà interamente nel pomeriggio, sarà diviso in due momenti. Nel primo verranno esposte le ricerche condotte tra i documenti contenuti nell’Archivio “Ardito Desio”. Il fondo documentale dedicato all’esploratore abbraccia cronologicamente un periodo di oltre cento anni, dalla fine dell’Ottocento agli inizi degli anni Duemila. È costituito da un patrimonio molto ampio ed eterogeneo di documenti, libri, fotografie, video, cartografie, stampe e oggetti personali appartenuti, raccolti e conservati dal geologo Ardito Desio nel corso della sua vita. In particolare, la sezione immagini è costituita da circa quarantamila fotografie di vari autori e da circa quaranta filmati in bianco e nero e a colori. Dal 2018 l’archivio, per volere della famiglia, è in comodato presso il Museo Friulano di Storia Naturale di Udine.
Lo stato attuale delle ricerche scientifiche in alta quota
Nella seconda fase, sfruttando l’occasione dell’anniversario di un’impresa come quella guidata da Desio sul K2, si parlerà invece approfonditamente dello stato delle ricerche scientifiche in alta quota, della loro importanza in relazione all’evoluzione del clima e delle prospettive future insieme alle Università degli Studi di Milano, di Milano “Bicocca”, di Firenze, di Udine e di Trieste.
Per partecipare all’evento, che si svolgerà a partire dalle 14.30 presso il Museo Friulano di Storia Naturale di via Sabbadini, è necessario iscriversi una e-mail all’indirizzo: info.mfsn@comune.udine.it
Visita virtuale al ghiacciaio dei Forni
Alle ore 18, la giornata si concluderà con un evento assolutamente inedito e coinvolgente: una visita virtuale al Ghiacciaio dei Forni, con l’utilizzo di visori di realtà immersiva. L’esperienza, realizzata da un gruppo di ricercatrici e ricercatori del Dipartimento di Scienze e Politiche ambientali dell’Università Statale di Milano, consentirà di vedere e orientarsi virtualmente a 3 mila metri di quota. Guidati dalla glaciologa Guglielmina Diolaiuti e con il supporto tecnico del Centro per l’Innovazione Didattica e le Tecnologie Multimediali, gli studiosi dell’ateneo milanese hanno prodotto “Forni Glacier 360°”, un’applicazione immersiva, che permette di visitare il Ghiacciaio dei Forni, nel Parco Nazionale dello Stelvio, attraverso le più avanzate tecnologie immersive di realtà virtuale. Si tratta di un evento a numero chiuso pertanto è richiesta anche in questo caso la prenotazione tramite mail, all’indirizzo info.mfsn@comune.udine.it
L’iniziativa ha ottenuto la collaborazione di ICOM Triveneto e il Patrocinio di Musei, Archivi e Biblioteche del Friuli-Venezia Giulia, dell’Università di Udine e di Milano.