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800 bambini con bisogni speciali. Parla Paola Benini, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito trentuno onorificenze al Merito della Repubblica italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a favorire il dialogo tra i popoli, contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l’aiuto alle persone detenute in carcere, per la solidarietà, per la scelta di una vita nel volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, del diritto alla salute e per atti di eroismo. Mattarella ha individuato casi, fra i numerosissimi presenti nel nostro Paese, di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani. La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà presso il Palazzo del Quirinale il 26 febbraio alle 11.30. La friulana Paola Benini, 55 anni, riceverà il riconoscimento di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per questa motivazione: “Per offrire a ragazzi con difficoltà di apprendimento un aiuto concreto per la loro formazione”. Tramite la Cooperativa Hattiva lab Onlus di Udine, di cui è presidente, offre alle persone con disabilità servizi informativi, di orientamento al lavoro e di aiuto allo studio. Realizza anche attività (biscottificio e catering) per dare lavoro a persone con disabilità.

Sulla Vita Cattolica del 5 febbraio 2025 abbiamo pubblicato un’ampia intervista a cura di Francesco Dal Mas. Qui un estratto.

Presidente Benini, in che cosa si distingue Hattiva.Lab?
«Hattiva è una onlus, che compie vent’anni, ed è nata per risolvere problematiche per persone fragili in generale. Nel nostro territorio ci siamo distinti per il sostegno alle persone con disabilità, sia dal punto di vista dell’attività di recupero delle abilità che degli aspetti occupazionali e di inserimento lavorativo. La cooperativa ha cercato, con le proprie risorse, di avviare delle attività di impresa per dare lavoro a persone con disabilità che altrove non avrebbero trovato lavoro per la loro necessità di essere iscritti in un contesto protetto».

Il Quirinale ha messo in evidenza un aspetto ancor più originale, per la verità.
«Sì, e da questo punto di vista siamo un po’ unici: dal 2006 svolgiamo attività per bambini e ragazzi che hanno difficoltà scolastiche, quelle che vengono definite “disturbi specifici dell’apprendimento” o anche i “bisogni educativi speciali”. Si tratta di bambini e ragazzi che hanno dei percorsi difficili e possono sviluppare delle patologie in età adulta proprio perché hanno grosse difficoltà ad apprendere. Maria Grazia Lamparelli, da neo laureata, ha inteso che c’era bisogno di una serie di servizi a supporto di questi bambini. E da qui siamo partiti».

Specificatamente questi bambini e ragazzi quali difficoltà hanno?
«Hanno problemi di dislessia, discalculia, disgrafia e difficoltà di attenzione. Difficoltà di cui adesso si sente molto parlare; quando noi abbiamo iniziato, devo essere sincera, vent’anni fa, siamo stati un po’ precursori di questo tipo di attenzione».

Con quali servizi avete iniziato?
«Grazie a donazioni, è nato il primo doposcuola specialistico. Poi nel tempo l’attività si è un po’ più strutturata e quindi abbiamo seguito quasi 800 bambini ogni anno. Abbiamo sviluppato anche un’attività di valutazione e diagnosi, quindi la parte che precede l’attività educativa».

In che cosa consiste il servizio che si chiama “Spazio Crisalide”?
«”Spazio Crisalide” mette a disposizione psicologhe e personale sanitario che sono in grado di capire che tipo di problemi hanno questi bambini, quindi fanno la cosiddetta diagnosi. È un’attività molto piccola nell’alveo di tutta la sanità privata della nostra regione, però solo questo servizio ci vede accogliere circa 350 bambini o ragazzi in un anno. Arrivano da tutta la regione perché la diagnosi in ambito pubblico è lunghissima».

Il riconoscimento del Presidente della Repubblica vi ha colto di sorpresa?
«Sì. Proprio perché inaspettato, questo riconoscimento ci riempie di grandissimo orgoglio e anche di grande responsabilità, com’è giusto. Ci dà una grandissima forza, un bisogno di continuare a rimanere all’altezza di questa onorificenza, di questa attenzione. Io sono la presidente da sempre, però da sola non avrei fatto assolutamente nulla e questa onorificenza, secondo me, sarà per noi un balsamo, una sorta di carezza per continuare a crederci, per andare avanti, per essere sempre più efficaci e per sapere che in qualche modo qualcosa di buono e di giusto abbiamo cercato di farlo».

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