Sottoscritto l’accordo tra ateneo e Ana per valutare gli impatti economici, sociali e ambientali in un’ottica di sostenibilità
Stimare gli impatti economici, sociali e ambientali in un’ottica di sostenibilità della 94 esima adunata nazionale degli alpini che si terrà a Udine dall’11 al 14 maggio. È l’obiettivo del progetto di ricerca avviato dall’Università di Udine con una convenzione tra l’Associazione nazionale alpini e il Dipartimento di Scienze economiche e sociali dell’Ateneo. Si tratta infatti di un evento in grado di attrarre un rilevante flusso di partecipanti; al momento le previsioni sono di oltre mezzo milione di presenze attese.
L’accordo è stato sottoscritto oggi a Palazzo Antonini Maseri a Udine, sede del rettorato. Erano presenti alla firma il rettore e il prorettore, Roberto Pinton e Andrea Cafarelli; il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero; il direttore del Dipartimento, Marcellino Gaudenzi; la responsabile scientifica del progetto, Cristiana Compagno, già rettrice dell’Ateneo friulano.
Erano inoltre presenti, Ivano Morettuzzo e Mauro Ermacora, rispettivamente vice presidente e tesoriere di Adunata Alpini srl; e due fra i coordinatori dell’organizzazione dell’adunata di Udine, Luigi Ziani, coordinatore della Protezione civile sezionale di Udine ed ex colonnello degli alpini, e Franco De Fent, consigliere Ana di Udine.
Progetto in due fasi
La prima fase della ricerca, che prenderà il via nei prossimi giorni, vedrà una rilevazione finalizzata a monitorare i comportamenti attesi dagli alpini in termini di volontà e capacità di spesa (quando si prevede di spendere per vitto, alloggio, merchandising, visite culturali ecc.) e permanenza sul territorio. La seconda fase, subito dopo l’adunata, prevede una rilevazione per indagare le dimensioni chiave dell’esperienza: la spesa sostenuta in città e sul territorio dai partecipanti, l’impatto ambientale e i fattori di sostenibilità dell’evento. Tutto questo darà un quadro del flusso monetario generato dall’adunata sul territorio udinese e, più in generale, regionale.
L’impatto sociale e sui portatori d’interesse
Il progetto si concentra inoltre sulla rilevazione delle impressioni, emozioni, sensazioni (sentiment) della società locale, che verrà esaminato attraverso focus group indirizzati a molteplici stakeholder. Saranno rappresentati, in particolare, i servizi pubblici, il commercio, la ristorazione e, naturalmente, la cittadinanza. Tramite questionario e focus group si indagherà anche la rilevanza sociale dell’adunata. In termini di spinta alla partecipazione e di ciò che la stessa lascia ai partecipanti e alla comunità: senso di appartenenza, solidarietà, vicinanza tra generazioni, valori condivisi di pace e serenità.
Il questionario
Articolato in una ventina di domande, il questionario si pone l’obiettivo di rilevare: il profilo sociodemografico dei partecipanti, la loro provenienza, il livello di conoscenza del territorio del Friuli e il desiderio di approfondire la sua conoscenza (ad esempio attraverso il turismo), la disponibilità di spesa sul territorio, gli aspetti della partecipazione all’evento cui viene data loro maggior importanza (ad esempio: condividere i valori alpini con la popolazione, ritrovarsi, essere parte di un gruppo, ecc. ). Sempre attraverso il questionario saranno rilevati le modalità di spostamento degli alpini e la loro percezione relativa al livello di sostenibilità dell’adunata, in termini, ad esempio, di gestione dei rifiuti, organizzazione della mobilità cittadina, di inquinamento acustico e di rispetto dell’ambiente delle persone sul territorio.
Indagine via app
Le varie modalità di ricerca verranno gestite grazie al supporto dei più recenti strumenti tecnologici. In particolare, in entrambe le fasi di studio il questionario verrà diffuso a livello nazionale tramite l’app “Adunata Alpini” dell’Ana. In questo modo il potenziale bacino di intervistati sarà di centinaia di migliaia di persone con una previsione di raccolta di diverse migliaia di questionari validi. I risultati dell’indagine saranno disponibili in tempo reale grazie all’adozione di strumenti informatici ad hoc messi a disposizione dell’Ateneo. La sinergia con l’Associazione nazionale alpini e con le sue strutture tecnologiche permetteranno l’accesso a un bacino di potenziali partecipanti estremamente ampio, che consentirà la creazione di un campione fortemente rappresentativo della popolazione delle penne nere.
«L’Università di Udine si conferma a fianco del territorio – afferma il rettore Roberto Pinton – e in prima linea nello studio dei grandi eventi che lo coinvolgono. Un progetto che coinvolge docenti di profilo internazionale del nostro Ateneo, che hanno messo a punto un set di strumenti di indagine che consentiranno, al termine dell’indagine, di avere un quadro degli impatti dell’adunata da numerosi punti di vista: dai partecipanti, agli organizzatori, alle comunità locali».
Dal presidente dell’Ana, Sebastiano Favero, è arrivato il «ringraziamento all’Università di Udine che ha accettato la proposta di studiare la risposta del territorio all’adunata e le opportunità che genera. Un evento che movimenta mediamente 500 mila penne nere. L’adunata infatti porta riflessi positivi anche negli anni successivi visto che molti alpini che vi partecipano ritornano come turisti anche negli anni successivi nei luoghi che li hanno ospitati. Un territorio, quello del Friuli Venezia Giulia, che riflette la storia e i valori degli alpini che desideriamo far conoscere e tramandare, e proprio per questo è fondamentale il rapporto con l’Università e le scuole».
Per la responsabile scientifica della ricerca, Cristiana Compagno, già rettrice dell’Ateneo friulano, «si tratta di un evento in grado di attrarre centinaia di migliaia di partecipanti, fonte di importanti ricadute per i territori ospitanti. Uno sforzo congiunto, quello dell’ Ana e dell’Università, che dà vita a uno sfidante progetto che permetterà per la prima volta di fare luce sul reale valore che l’Adunata genera sul territorio».
«Quando abbiamo proposto all’Università la partecipazione alla nostra avventura – spiega il presidente della sezione Ana di Udine, Dante Soravito de Franceschi – abbiamo immediatamente percepito nell’accettazione un grande entusiasmo. Da parte nostra in questa adunata abbiamo cercato di coinvolgere il meglio del Friuli Venezia Giulia sotto ogni aspetto. Sarà un’adunata che vedrà assieme a noi enti, istituzioni, associazioni, categorie economiche come non mai nel passato, un’adunata moderna, oserei dire ‘’smart’’, ma ferma nei suoi principi immutati nel tempo da quando, oltre cento anni or sono, i padri fondatori dell’Ana si riunirono sull’Ortigara “per non dimenticare”».
«I problemi connessi all’organizzazione dei grandi eventi – ha sottolineato il prorettore Andrea Cafarelli –, la loro ricaduta sul piano economico e sociale, come pure l’impatto in termini di sostenibilità ambientale sono oggetto di grande attenzione dal punto di vista scientifico. L’Università di Udine, che ha sviluppato ampie competenze specialistiche in questo ambito, ha colto l’invito dell’Ana a studiare con metodo e rigore la 94 esima adunata nazionale. La ricerca, che coinvolge numerosi colleghi del Dipartimento di Scienze economiche e statistiche, si concentrerà anche sugli aspetti valoriali e sul significato che, a oltre un secolo dal primo raduno sull’Ortigara, l’evento assume».