Si arresta decremento registrato dal 2005
Sono 664 le nuove imprese artigiane nate in provincia di Udine nei primi 9 mesi del 2022, a fronte delle 659 cessate nello stesso periodo, con un saldo positivo di 5 imprese (+0,04% in termini percentuali) e un arresto del decremento registrato dal 2005, grazie al buon andamento demografico nel settore costruzioni. I numeri elaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine sono stati resi noti oggi dal presidente dell’associazione, Graziano Tilatti.
“Un bilancio positivo nonostante la crisi internazionale – ha commentato Tilatti – e un certo ottimismo anche per l’anno prossimo, visto questo saldo leggermente positivo che speriamo si confermi anche nella prossima rilevazione a marzo 2023. Abbiamo riscontrato in generale una crescita della propensione all’investimento tra le nostre artigiane e un aumento di quelle che operano nel settore degli impianti, con una lieve contrazione nell’edilizia, che diventa forte nei servizi alle persone e nell’autotrasporto”.
Per dare impulso al settore, ha evidenziato Tilatti, “servono misure per i giovani che li spingano a mettersi in proprio”. Il presidente ha poi sollecitato il governo a stabilire “una franchigia fiscale, un prestito d’onore restituibile in dieci anni, nonché un contributo in conto capitale per l’inizio dell’attività”. Misure di questo tipo, “supererebbero le difficoltà che noi riscontriamo, ossia che le nuove imprese entrano in crisi nel passaggio dal secondo al terzo anno di attività”.
Per quanto riguarda le imprese artigiane dell’impiantistica, il presidente ha auspicato una “crescita notevole, trainata dal piano regionale di riqualificazione energetica che prevede l’installazione di impianti fotovoltaici per aziende e famiglie”. Alla Regione, ha concluso, “chiediamo di diversificare i requisiti di accesso ai bandi tra le imprese piccole e grandi e di riservare risorse direttamente per le Pmi”.