Contributi a fondo perduto da mille a 2 mila euro
Ammontano complessivamente a 40 milioni di euro le risorse stanziate dall’Amministrazione regionale con l’ultima manovra di assestamento per allentare la pressione a cui le aziende regionali sono sottoposte a causa della congiuntura socioeconomica. Il 12 ottobre verrà avviato per le micro, piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia il bando attraverso cui ottenere ristori regionali a fondo perduto da mille a duemila euro per compensare, almeno in parte, il caro bollette.
Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, dopo l’approvazione in via preliminare della delibera relativa ai Ristori a sostegno dei maggiori costi energetici sostenuti dalle micro-imprese e dalle Pmi rispetto al 2021, in base all’articolo 2 della legge regionale 13/2022, che sarà ora sottoposto al vaglio della commissione competente del Consiglio regionale.
L’esponente della Giunta ha evidenziato che si tratta di una misura importante, come conferma la rilevante dotazione economica messa in campo con l’assestamento di bilancio, che consente di mettere rapidamente a disposizione ulteriori ristori alle imprese del Friuli Venezia Giulia che oggi, dopo le misure di contenimento attuate per contenere il diffondersi del Covid-19, si trovano ad affrontare l’incremento dei prezzi dell’energia. Il provvedimento è destinato alle realtà che produttive che hanno subito un aumento dei costi energetici per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del primo semestre del 2022 e al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, superiore al 30% dei costi sostenuti nel primo semestre del 2021, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata da loro stipulati.
Entrando nello specifico, potranno beneficiare del contributo le micro, piccole e medie imprese con sede legale o unità locali in Friuli Venezia Giulia (almeno dal 31 dicembre 2020), i cui codici Ateco al momento della presentazione della domanda rientreranno tra quelli previsti dall’elenco che verrà diffuso dalla Regione una volta che il provvedimento sarà divenuto definitivo. Come evidenziato dall’assessore, il provvedimento riguarda in particolare le attività manifatturiere, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, la riparazione di autoveicoli e motocicli, il trasporto e magazzinaggio, i servizi di alloggio e ristorazione, quelli di informazione e comunicazione, le attività professionali, scientifiche e tecniche, le attività di noleggio, le agenzie di viaggio, i servizi di supporto alle imprese, le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, oltre ad altre attività che forniscono servizi.
L’importo dei ristori varia in base alla dimensione dell’attività: le micro-imprese riceveranno 1.000 euro, le piccole imprese 1.500 euro e le imprese di medie dimensioni 2.000 euro. I contributi sono concessi e contestualmente erogati, fino all’esaurimento delle risorse disponibili, attraverso il Centro di assistenza tecnica alle imprese artigiane (Cata) e il Centro di assistenza tecnica alle imprese del Terziario Fvg (Catt Fvg), in base alla sola presentazione della domanda e secondo il loro ordine cronologico di presentazione.
Le domande di contributo potranno essere presentate a partire dalle 9.00 del 12 ottobre 2022 fino alle 16.00 del 28 ottobre 2022 tramite il sistema “Istanze on line” al quale sarà possibile accedere, previa autenticazione tramite Sistema pubblico di identità digitale (Spid), Carta nazionale dei servizi (Cns), Carta regionale dei servizi (Crs) e Carta d’identità elettronica (Cie), tramite il link che verrà pubblicato sul sito istituzionale della Regione nell’area tematica dedicata alle imprese, all’interno della quale sarà reperibile anche la relativa modulistica. La domanda deve essere presentata dal legale rappresentante o dal titolare dell’impresa, oppure da un suo delegato, ma in questo caso deve essere allegata una specifica procura redatta utilizzando il modulo reperibile on line che contiene anche le dichiarazioni e gli impegni in capo al delegante e copia di un documento di identità in caso di firma autografa.