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L'editoriale

L’editoriale della settimana

di Daniele Antonello

Giovane, non mollare.

Caro Giovane,

immagino (e spero) che in queste settimane una delle domande che ti stai ponendo sia: «Vado a votare oppure no? E se sì, per chi voto?». Sono gli interrogativi che, per la verità, riaffiorano ad ogni tornata elettorale e che anche in queste settimane sembrano essere diventati un leitmotiv generale. Tu però te li poni forse per la prima volta, il che rende eccezionale la circostanza. Già carica di inquietudine per i dati desumibili dai sondaggi per i quali ben il 35/40% degli elettori intenderebbe disertare le urne. Ti confido che io spero vivamente in un sovvertimento di questa previsione, e che ciò avvenga per un concorso sorprendente proprio da parte dei giovani. Forse che sul piano dell’ambiente non sono stati proprio i giovani in questi ultimi anni a suonare non una campanella ma un campanone in grado di risvegliare l’opinione pubblica? La mia speranza dunque non è infondata.

Provo tuttavia a immaginare alcuni motivi per i quali sembra esserci questo scollamento tra la politica e il mondo giovanile: disinteresse o forti perplessità; sfiducia nella politica stessa; marginalità dei temi cari ai giovani nei programmi politici; domicilio troppo lontano per tornare a casa a votare (soprattutto per gli studenti fuori sede). E magari ce ne saranno di altri, ciascuno aggiunga i suoi.

Al di là di quelle che possono essere le ragioni dell’indecisione o dell’astensione, mi permetto di suggerirti, con grande delicatezza, tre spunti di riflessione che spero possano aiutarti a prendere con maggiore coscienza la grande responsabilità che ciascuno di noi ha nell’esercizio di voto in quanto diritto-dovere.

Primo. Metti in gioco le emozioni del presente e la tua memoria passata, tentando però anche una visione di sguardo futuro. È un esercizio che vale la pena di sperimentare perché entri in contatto con la tua coscienza, con i tuoi desideri profondi. Se poi li metti in raffronto con la coscienza collettiva, forse riuscirai a trovare qualche soluzione interessante. Sappi che nessuno può farlo al posto tuo. Sentiti protagonista del tempo che ti è donato di vivere e sii artefice del tuo futuro per tentare di contribuire a costruire un mondo migliore. Anche perché il rischio, nel non andare a votare, non è solo quello di far mancare il tuo voto, ma scegliere che altri decidano al posto tuo.

Secondo. Prova a guardarti attorno, tra gli adulti della tua cerchia di conoscenze, anche tra gli educatori della tua comunità cristiana: potresti trovare inaspettatamente delle voci sapienti che con la loro esperienza e capacità critica possono accompagnarti a decifrare alcuni codici della politica di oggi e della realtà che stiamo vivendo e compiere così, a ragion veduta, la scelta che giudichi la più valida.

Terzo. Se ti riconosci nei valori evangelici, sappi che la Chiesa non si schiera in modo diretto per alcuna parte politica e nessuno può rivendicare di presentarsi come unico e corretto interprete di questi principi etici. Ma se vuoi saperne un po’ di più su cosa pensi la Chiesa sui tanti temi di rilevanza sociale ed etica, puoi approfondirli nei tanti documenti degli ultimi Papi (pensa solo per esempio alla Laudato Si’ di Papa Francesco contenente i temi legati all’ecologia integrale e all’ambiente, tanto cari ai giovani), molti dei quali riassunti sistematicamente nel “Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa”, elaborato nel 2004 su mandato di Papa Giovanni Paolo II. Questi documenti ecclesiali, sempre ispirati alla luce della Rivelazione di Gesù, consentono di illuminare i valori fondanti la convivenza umana, pensata come solidale e comunionale. Sicuramente anche oggi potrai trovare delle persone di buona volontà, cristiani laici aperti all’azione della grazia di Dio, che nel panorama politico hanno a cuore questi insegnamenti e che desiderano che i valori evangelici possano permeare la nostra storia. Tenerne conto vuol dire anche portare un po’ dei propri valori alle scelte concrete di vita sociale per mezzo di alcuni rappresentanti a livello politico.

I punti che ti ho indicato sono solo delle proposte – e spero possano esserti utili – per aiutarti a “non mollare mai” e a non rinunciare nel far sentire la tua voce, esprimendo le tue idee e i tuoi sogni in vista di un futuro migliore. A questo proposito, ti possano incoraggiare le parole di Papa Francesco a conclusione del Sinodo dei giovani: «Per favore, non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro! Attraverso di voi entra il futuro nel mondo. A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento. Continuate a superare l’apatia, offrendo una risposta cristiana alle inquietudini sociali e politiche, che si stanno presentando in varie parti del mondo. Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non guardate la vita “dal balcone”, ponetevi dentro di essa. Gesù non è rimasto sul balcone, si è messo dentro; non guardate la vita “dal balcone”, entrate in essa come ha fatto Gesù». Ma soprattutto, in un modo o nell’altro, lottate per il bene comune, siate servitori dei poveri, siate protagonisti della rivoluzione della carità e del servizio, capaci di resistere alle patologie dell’individualismo consumista e superficiale» (Christus Vivit, 174). Buona ricerca, buon voto, e mi raccomando: non mollare mai!

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