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Cronaca

Incendio sul Carso. Ancora chiuse autostrada e ferrovia

Le cause del rogo. Esclusa al momento l’azione di piromani o comunque l’ipotesi del dolo: il primo focolaio pare sia stato innescato dalle scintille provocata dalla frenata di un treno.

È ancora chiusa e per il momento non ci sono ancora le condizioni per riaprire l’autostrada A4 nel tratto interessato dall’incendio nel Carso. Lo rende noto Autovie Venete precisando che la circolazione dei mezzi potrà riprendere solo quando verrà garantita completamente la sicurezza degli utenti della strada e del personale della concessionaria stessa. La situazione viene monitorata costantemente dai tecnici della Società in coordinamento con la prefettura di Gorizia, la Regione Fvg, la Protezione Civile, la Polizia stradale, i Vigili del fuoco e tutti gli enti coinvolti nella gestione della viabilità esterna all’autostrada.

Ancora interrotta anche la circolazione ferroviaria tra Trieste e Monfalcone e non riprenderà almeno fino alle 16:00. Lo rende noto Trenitalia precisando che è attivo un servizio sostitutivo con 6 bus da Monfalcone a Bivio Aurisina e viceversa. Trenitalia segnala inoltre forti rallentamenti del traffico stradale che causano ulteriori disagi e ritardi. Nel tratto Bivio Aurisina-Trieste è attivo un servizio a spola con treni.

Sono presenti a Bivio Aurisina operatori Trenitalia che assistono i viaggiatori. Da Monfalcone vengono effettuati i collegamenti per Venezia e per Udine. I viaggiatori – ha segnalato ancora Trenitalia – vengono informati con annunci a bordo e a terra.

Ieri sera Autovie Venete ha istituito l’uscita obbligatoria alla barriera di Villesse per chi proviene da Venezia ed è diretto verso Trieste. Chiuso quindi il tratto dal bivio A4/A34 alla barriera del Lisert e lo stesso allacciamento in direzione Trieste. In sostanza, si è deciso di utilizzare il bypass della A34 per sgravare il casello di Redipuglia. Inoltre, i circa 600 mezzi pesanti che ieri pomeriggio in autostrada tra Sistiana e Trieste Lisert erano statifatti parcheggiare in un’area lontana dalla zona interessata dall’incendio, considerata la diminuzione in serata dei flussi, grazie al supporto della Polizia stradale sono stati fatti uscire in sicurezza dall’autostrada e scortati lungo la viabilità ordinaria.

Resta invece chiusa l’autostrada tra Sistiana e Redipuglia per chi proviene da Trieste ed è diretto a Venezia con uscita obbligatoria a Sistiana.

I Vigili del fuoco dell’intero Friuli Venezia Giulia hanno lavorato, per tutta la notte, assieme ai colleghi sloveni, alla Guardia forestale e alla Protezione civile per arginare il rogo. L’assenza di vento ha favorito l’azione di difesa delle case di Sablici, la frazione di Doberdò del lago (Gorizia) da cui sono state evacuate una ventina di abitazioni.

Il ristagno dell’aria ha invece provocato un picco notturno elevatissimo di Pm10 nella città di Monfalcone nella quale in molti quartieri l’aria era letteralmente irrespirabile: secondo le rilevazioni dell’Arpa Fvg nella notte si sono registrati picchi di 1.600 microgrammi per metro cubo, un livello altissimo se si considera che il limite giornaliero è di soli 50 microgrammi.

Sono ancora chiuse al traffico l’autostrada A4, nel tratto tra Redipuglia e Sistiana, la strada del Vallone e la ferrovia Venezia-Trieste nel tratto tra Monfalcone e Duino Aurisina. Dall’alba si sono già alzati in volo nuovamente i Canadair, gli elicotteri dei Vigili del fuoco e della Protezione civile Fvg.

In merito alle cause del rogo, sembra escludersi al momento l’azione di piromani o comunque l’ipotesi del dolo: il primo focolaio pare sia stato innescato dalle scintille provocata dalla frenata di un treno. Il forte vento che spirava in quel momento sul Carso e la vegetazione secca hanno alimentato rapidamente le prime fiamme.

Intanto ieri il presidente della Regione Fedriga e il vice Riccardi hanno firmato  il decreto per l’emergenza incendi in Friuli VeneziaGiulia. Sono stati stanziati, ha annunciato Riccardi su Twitter, “500mila euro per la salvaguardia della pubblica incolumità, messa in sicurezza del territorio e rimborso ai Comuni per la sistemazione provvisoria degli sfollati e assistenza alle persone colpite”. 

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