L’assessore Zannier: «A rischio mais e soia»
“In assenza di nuove precipitazioni si può prevedere che le colture di mais e soia, le più diffuse tra i seminativi in regione, andranno incontro a notevoli stress idrici che potranno comportare forti riduzioni delle rese. I danni, già in parte evidenti, potranno essere quantificati solo al momento del raccolto”. Lo ha spiegato l’assessore alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier, durante un’informativa urgente in Consiglio regionale.
Il 22 giugno – spiega la Regione in una nota – l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici istituito nell’ambito nel Distretto idrografico delle Alpi Orientali ha dichiarato il livello di “severità alta”, in particolare su Fvg e Veneto. Nella seduta di ieri l’Osservatorio ha confermato il medesimo livello di severità. Tutte le misure preventive sono state prese – aggiunge la nota – ma prevale uno stato critico ragionevolmente non contrastabile con gli strumenti ordinari già previsti dalle norme e dagli atti di pianificazione; la risorsa idrica non risulta sufficiente a evitare danni al sistema, gravi e prolungati. “Il perdurare dell’attuale situazione meteoclimatica sta fortemente condizionando la stagione irrigua, con elevate criticità per il comparto agricolo, anche per effetto dell’abbassamento delle falde freatiche, e dell’aggravarsi della fase di magra di tutti i corsi d’acqua che alimentano i sistemi irrigui della regione che non consentono le dotazioni irrigue assentite – ha osservato Zannier -. Le attuali condizioni di criticità sono tali da non consentire di soddisfare le esigenze irrigue per la fase colturale del periodo”.
“Il Consorzio di bonifica Pianura Friulana ritiene che ci sia l’alta probabilità di non poter assicurare l’irrigazione in diverse zone del comprensorio”, ha poi detto Zannier. L’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro ha ricordato che “la quota delle falde freatiche sotterranee in giugno ha superato il minimo storico assoluto e sta continuando a scendere”. Inoltre “le portate dei corsi d’acqua rimangono in una situazione di magra severa”. Il Tagliamento ha una portata di poco inferiore ai 25 mc/s, sufficiente a garantire quasi completamente il prelievo del Consorzio di bonifica Pianura Friulana; non si esclude – informa la Regione – nelle prossime settimane la necessità di dover attingere alla riserva contenuta nel lago di Sauris. La portata del fiume Torre, nonostante le deroghe, non garantisce più la completa alimentazione delle rogge Cividina e di Udine. Per l’Isonzo perdura la situazione di rilasci anomali dalla diga di Salcano in Slovenia con ricadute serie sulle derivazioni in Italia.
“Il Consorzio irriguo della Venezia Giulia è messo in seria difficoltà per la gestione di questa situazione anomala- ha detto Scoccimarro -. L’Ente tutela patrimonio ittico si è attivato per richiedere supporto di nuovi volontari, oltre ad aver interessato la Protezione civile per il recupero della fauna ittica. Per intervenire su questa situazione sta per esser firmata una richiesta da parte del governatore Massimiliano Fedriga di convocazione urgente del Tavolo tecnico preliminare in preparazione di una prossima commissione mista italo-slovena per l’idroeconomia; l’obiettivo è ricondurre la gestione degli impianti sloveni ai dettami della direttiva comunitaria quadro 2000/60/Ce sulle acque”.