Il presidente della Repubblica sarà domani, alle ore 11, all’istituto frequentato dallo studente morto il 21 gennaio scorso, alla Burimec di Pavia di Udine, nell’ultimo giorno di stage scuola-lavoro. La visita, hanno affermato i genitori di Lorenzo intervistati da Vita Cattolica, è un “segnale importantissimo che Mattarella vuole inviare a tutti affinché non si ripetano più simili tragedie”.
Una visita lampo, giusto il tempo di incontrare i genitori di Lorenzo Parelli, il ragazzo di 18 anni morto in una azienda meccanica del posto, la Burimec, lo scorso gennaio nell’ultima giornata della formazione dentro la fabbrica, e rientrare a Roma. E’ quella che farà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, domani nuovamente in Friuli Venezia Giulia. L’incontro è previsto alla scuola dei salesiani Bearzi di Udine, quella che frequentava Lorenzo. Qui il Capo dello Stato giungerà in auto dopo essere atterrato alle 10:30 alla base militare di Rivolto (quella delle Frecce tricolori) proveniente da Roma. All’istituto sarà accolto dal Presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga, dalle autorità locali, i responsabili dell’ istituto, dall’arcivescovo monsignor Andrea Bruno Mazzocato, dal questore e dal prefetto e altri. In cortile Mattarella dovrebbe incontrare alcuni allievi e studenti, poi, entrando, visiterà la scuola e, appunto, incontrerà i genitori di Lorenzo. In palestra, invece, parlerà – tra gli altri – il governatore Fedriga, poi il Capo dello Stato. Infine, la partenza alla volta della stessa base di Rivolto per il rientro a Roma.
“Per noi – hanno affermato i genitori di Lorenzo, Maria Elena e Dino, intervistati dal settimanale La Vita Cattolica – è un grande gesto di vicinanza. Anche la scelta del luogo, la scuola frequentata da nostro figlio, racchiude un profondo significato. In questo, e pure nell’attenzione da subito dimostrata nei nostri confronti e di quanto accaduto, noi leggiamo il segnale importantissimo che Mattarella vuole inviare a tutti – e che deve essere tenuto in alta considerazione anche da chi deve poi legiferare e prendere decisioni – affinché non si ripetano più simili tragedie”.