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Regione

Ucraina, Schiavone: “Se serve, Fvg potenzi l’accoglienza”

Il presidente del Consorzio Italiano solidarietà- Ufficio rifugiati (Ics): «Abbiamo chiesto un piano europeo, immaginiamo di ospitare più persone»

Al momento “un programma operativo” per accogliere chi sta scappando dal conflitto in Ucraina non c’è, ma “immaginando che anche a Trieste dovremmo ospitare più persone” e “avendo chiesto a livello nazionale, come Tavolo Asilo e Immigrazione, di fare un piano europeo di accoglienza il prima possibile”, “stiamo pensando alla prospettiva di allargare qualche struttura di accoglienza” in città. E’ quanto afferma il presidente del Consorzio Italiano solidarietà- Ufficio rifugiati (Ics), Gianfranco Schiavone. Per ora, ribadisce, “non sono ancora arrivate indicazioni”. Ma “in prospettiva mi sembra necessario pensare a un rafforzamento” dell’accoglienza, “perché gli arrivi attraverso la rotta balcanica non vengono meno. Ora sono sotto tono perché è inverno, ma immaginando l’estate, per la combinazione delle due situazioni, immagino sia necessario fare qualcosa a Trieste, città che rappresenta un punto di ingresso” al Paese.

“A livello locale sono certo che dovrà aumentare la disponibilità dell’accoglienza”. Il “sistema triestino”, ricorda Schiavone, prevede “mille posti per l’accoglienza diffusa, a cui si aggiungono circa 100 posti a Casa Malala per la prima accoglienza e tra i 100 e i 170 posti per la quarantena all’ostello scout. Già oggi i posti per la primissima accoglienza non sono sufficienti. Prima della crisi ucraina si pensava di trovare qualche altro posto in vista della stagione estiva, adesso – conclude – diventa necessità”.

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