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Cronaca

“Coi vaccini indice di mortalità calato del 65%”

I numeri forniti dal vicepresidente Riccardi. Su 70 decessi registrati dal 22 al 28 gennaio ben 34 riguardano cittadini non immunizzati (113 ogni milione di persone) e 36 persone vaccinate (40 ogni milione)

“Con la vaccinazione il rischio di ospedalizzazione e di morte si sono decisamente ridotti: l’indice di mortalità nei sette giorni in Friuli Venezia Giulia è passato dai 12,6 decessi ogni 100mila abitanti del 24 gennaio 2021 a 4,4 dello stesso giorno di quest’anno. Anche se la mortalità rispetto al 2021 è calata del 65%, la situazione rimane più pericolosa per i non vaccinati. Su 70 decessi registrati dal 22 al 28 gennaio ben 34 riguardano cittadini non immunizzati (113 ogni milione di persone) e 36 persone vaccinate (40 ogni milione): un rischio quasi triplicato per i non vaccinati”. Lo ha affermato il vicepresidente del Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, incontrando oggi, in tre diverse riunioni, gli ambiti socio sanitari afferenti alle tre aziende sanitarie regionali. “Dal 22 al 28 gennaio – ha spiegato – il tasso di infezione tra i non vaccinati è stato quasi triplo rispetto ai vaccinati: 4.836 casi ogni 100mila persone contro 1.738 casi. Inoltre per i non vaccinati il rischio di ospedalizzazione è più che doppio. Il 28 gennaio nelle corsie degli ospedali si sono registrati 206 positivi non vaccinati (68 ogni centomila) e 278 vaccinati (31 ogni centomila). Nel caso delle terapie intensive il rischio per chi non è protetto si decuplica: nella stessa giornata su 39 ricoverati 30 erano non vaccinati, 99 ogni milione contro 10 ogni milione”. In Fvg l’area del pordenonese è quella che ha registrato la maggior copertura vaccinale a ciclo completo (75,9% degli over 5); bene anche Gorizia, ha spiegato Riccardi. A Udine è vaccinato il 75,7% degli over 5. “Sulle terze dosi abbiamo superato gli obiettivi dati dal generale Figliuolo, raggiungendo 624.687 somministrazioni rispetto alle 580.000 date come obiettivo dal primo dicembre ad oggi”. Ma la regione, ha concluso, “è drammaticamente sotto la media italiana per la vaccinazione della fascia 12-19 anni”. Inoltre “220mila persone non si sono prenotate per la terza dose nonostante vi sia ampia disponibilità nelle agende per il booster”.

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