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Cronaca

Un secondo indagato per la morte di Lorenzo

Continuano le indagini sulla morte dello stagista diciottenne avvenuta alla Burimec di Lauzacco. In Piazza Primo Maggio a Udine la protesta degli studenti

C’è una seconda persona indagata nella vicenda della morte di Lorenzo Parelli, il ragazzo di 18 anni morto all’ultimo giorno di tirocinio alla Burimec di Lauzacco, colpito da una barra d’acciaio di 150 chilogrammi. Si tratta del primo operaio che soccorse il ragazzo, un atto di garanzia anche in vista dell’autopsia, il cui incarico dovrebbe essere disposto oggi dalla Procura al medico legale Carlo Moreschi. Lo riporta il quotidiano Messaggero Veneto oggi in edicola. Fino a questo momento nel registro degli indagati era iscritto soltanto Pietro Schneider, di 71 anni, legale rappresentante dell’azienda. Secondo quanto riporta il Messaggero Veneto, l’operaio non avrebbe particolari incarichi in azienda e sarebbe ancora sotto choc per l’incidente. Titolare dell’inchiesta è la pm Titolare dell’inchiesta è la pm Lucia Terzariol, le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Udine e ai colleghi della Compagnia di Palmanova. Nulla invece si è saputo degli esiti dell’autopsia, se non quanto era già noto e cioè che a causare la morte di Lorenzo è stata la trave di acciaio che gli ha causato letali lesioni cranio-encefaliche. All’esame ha partecipato anche Giacomo Flammini, medico legale esperto in traumatologia, indicato da Schneider. Domani, la salma potrebbe essere riconsegnata alla famiglia assieme al nullaosta per la sepoltura.

Intanto in piazza Primo Maggio a Udine, dalle ore 9 si sono radunati studenti e studentesse per ricordare Lorenzo Lorenzo e “lanciare un segnale affinché Ministero e Governo diano risposte”, come riporta un comunicato. “Questa non è scuola, non è lavoro. Vogliamo sicurezza e diritti, stop Pcto e stage che insegnano la precarietà”, è il messaggio della Rete degli studenti medi che oggi sta vivendo una giornata di mobilitazione.

Manifestazioni si sono tenute in varie città d’Italia. A Torino, in particolare, ci sono stati scontri con le forze dell’ordine. “Lorenzo ha perso la vita durante una attività che il Ministero dell’Istruzione considerava formativa” dice Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi “Non vogliamo che la sua morte passi in secondo piano. Organizzare con tutti gli studenti e tutte le studentesse questa giornata di mobilitazione per noi è dare un segnale: non vogliamo un’istruzione che ci insegni che il lavoro è morte e precarietà”. Secondo la Rete, “da Ministero e Governo non è stato detto nulla sulla morte di Lorenzo. Fare finta di nulla o trattarla come un tragico incidente non è utile a nessuno. Le indagini proseguiranno, ma è evidente che un problema ci sia e sia profondo.”

“Siamo tutti dalla stessa parte: Istituzioni, parti datoriali, enti nazionali e organizzazioni sindacali”. Così ha detto l’assessore Fvg al Lavoro, Alessia Rosolen, intervenendo al congresso della Fim-Cisl sulla morte di Lorenzo Parelli. Nello specifico, sulla sicurezza, i sindacati “rivestono una doppia funzione: si trovano, da un lato, all’interno degli enti che erogano la formazione, attraverso il sistema duale, e, dall’altro, ricoprono un ruolo fondamentale nel controllo del rispetto delle procedure di sicurezza all’interno delle aziende che ospitano i percorsi di formazione. Si tratta – ha concluso – di un lavoro di rete e sinergia di cui tutti dobbiamo farci carico, senza alimentare divisioni e inutili contrapposizioni”.

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