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Economia

Esportazioni +33%, ma preoccupa il costo dell’energia

I dati del terzo trimestre elaborati da Confindustria Udine

Nel terzo trimestre 2021 le , nel confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Istat, hanno registrato una forte crescita: , da 1,3 a 1,7 miliardi di euro.

Rispetto al , ovvero al terzo trimestre , la fase espansiva in atto evidenzia un aumento dell’export del , ben superiore a quello registrato nel secondo trimestre 2021 rispetto agli stessi mesi del 2019 (+5,9%).

Complessivamente, nei le vendite all’estero sono aumentate del nel confronto con l’analogo periodo del 2020 (in Italia +20,1%, nel Nord Est +20,2%), e del rispetto al 2019, recuperando quindi totalmente il crollo registrato lo scorso anno.

Il saldo della si è confermato per 1.709 milioni di euro.

La variazione positiva delle vendite all’estero nel periodo gennaio-settembre nel confronto sia con lo scorso anno che con due anni fa è stata determinata dalla crescita delle esportazioni dei prodotti della (+58,9% rispetto al 2020, da 1.010 a 1.604 milioni di euro; +27,4% rispetto al 2019), prodotti in (+22,1% rispetto al 2020, da 431 a 526 milioni di euro; +18,2% rispetto al 2019), prodotti (+16,4% rispetto al 2020 e +21,9% rispetto al 2019), (+12,8% rispetto al 2020 e +18,3% rispetto al 2019) e articoli in (+23,2% in entrambi gli anni).

In crescita verso il 2020, ma ancora inferiore al 2019, l’export di (+4,7% rispetto al 2020, da 840 a 881 milioni di euro; -23% rispetto al 2019), (+18,3% rispetto al 2020 e -6,3% rispetto al 2019), (+3,8% rispetto al 2020 e -21,5% rispetto al 2019).

Nei primi nove mesi del 2021, il recupero delle esportazioni di beni in valore è stato sostenuto dalle vendite sui mercati della , cresciute del rispetto agli stessi mesi del 2020 (da 2.474 a 3.341 milioni di euro) e del rispetto al 2019.  Quelle verso il sono invece aumentate del nel confronto con il 2020 (da 1.480 a 1.641 milioni di euro) e diminuite del rispetto al 2019.

Nel dettaglio, la , primo paese di destinazione dell’export con una quota pari al 16,6% del totale, ha registrato nel 2021 una crescita del (da 626 a 826 milioni di euro) e del .

Seguono (+43% rispetto al 2020 e +18,8% rispetto al 2019), (+16,9% rispetto al 2020 e +14,4% rispetto al 2019), (+21,3% rispetto al 2020 e +8% rispetto al 2019), (+115,4% rispetto al 2020 e +92,1% rispetto al 2019), (+29,4% rispetto al 2020 e +9,9% rispetto al 2019).

 

Considerazioni e prospettive

La ripresa economica è strutturale,

manodopera

materiali

costi del trasporto marittimo

materie prime

Inoltre, la geopolitica induce un aumento dei costi energetici senza precedenti.

Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine il 20 dicembre 2021 la quotazione del TTF valutata in euro/MWh (mercato dei Paesi Bassi, di riferimento per lo scambio del gas naturale nell’Europa continentale) è aumentata dell’850% rispetto ad anno fa. Con il 54% di prodotto con il gas, più del doppio della media UE, in Italia il costo del gas si ribalta su quello dell’elettricità: il prezzo unico nazionale a dicembre 2021 risulta cresciuto del 452% rispetto a dicembre 2020.

In prospettiva secondo la piattaforma Appia sviluppata da Prometeia che permette alle imprese associate a Confindustria Udine di analizzare le serie storiche e le previsioni sui prezzi di oltre 70 commodity, compresa la componente energia, le attese per il sono orientate in direzione di un alleggerimento delle quotazioni. Già nel secondo trimestre del prossimo anno il prezzo dell’energia elettrica potrebbe avvicinarsi a quello registrato nel terzo trimestre 2021.

“Al momento, comunque – commenta il presidente di Confindustria Udine -, il tema dei costi energetici preoccupa e ridimensiona i margini operativi, ed in alcuni casi induce a rallentare o fermare le produzioni ad alto consumo energetico. In Europa si stanno riavviando le centrali a carbone ed auspicabilmente in Italia si opererà per estrarre il gas disponibile nel paese. Da monitorare nei prossimi mesi l’andamento dell’inflazione, che potrebbe indurre il rallentamento della domanda ed a seguire il ridimensionamento dell’inflazione stessa. Ancora più di sempre, quindi, innovare per produrre con maggior valore aggiunto sarà indispensabile”.

“Confindustria Udine – conclude Benedetti – augura ai consociati, famiglie e collaboratori un sereno Natale ed un prospero 2022 corroborato dalla sfida di intraprendere”.

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