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Regione

“Potenziare l’assistenza domiciliare”

Appello di Cgil e Capla: “Prendere in carico almeno il 10% della popolazione over 65”

“Potenziare l’offerta di servizi pubblici di assistenza domiciliare, in linea con l’obiettivo, previsto dal Pnrr, di arrivare a prendere in carico almeno il 10% della popolazione over 65”. È una delle principali richieste rivolte alla Regione dai sindacati dei pensionati di Cgil, Uil e del coordinamento pensionati del lavoro autonomo, Capla in un documento unitario siglato oggi a Udine. “Alla luce delle criticità che la pandemia ha evidenziato – si legge nel documento – le strategie in campo socio-sanitario dovrebbero essere indirizzate a mantenere il più possibile l’anziano nel proprio domicilio”. Da qui la richiesta di privilegiare l’assistenza domiciliare e lo sviluppo di modalità abitative innovative rispetto al ricorso alla casa di riposo, che dovrebbe avvenire “solo a fronte della reale impossibilità di mantenere l’anziano al proprio domicilio o in strutture abitative leggere”. Èsempre in quest’ottica che i sindacati chiedono di “evitare le presenze in case di riposo di persone auto sufficienti” e di “dare priorità, nel caso in cui si renda necessario l’incremento dei posti letto in casa di riposo, attualmente poco meno di 11mila, alla realizzazione di strutture pubbliche piuttosto che private”. In tema di case di riposo, si chiede di rivedere il sistema tariffario vigente, “riducendo fino a un tetto massimo del 50% la quota di compartecipazione degli utenti e garantendo nel contempo la gestione diretta dei servizi sociosanitari pubblici anche nelle case di riposo private”. In attesa di poter leggere la bozza di accreditamento delle case di riposo, i sindacati ribadiscono l’importanza, anche alla luce di quanto accaduto con il covid-19 nelle strutture residenziali per anziani, di “assicurare la presenza in ogni struttura di camere con uno o al massimo due utenti e servizi annessi, camere e spazi per eventuali isolamenti e percorsi dedicati”.

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