L’almanacco è disponibile nelle edicole e librerie e acquistabile tramite
Si avvicina il Natale e puntuale, nelle edicole e nelle librerie del Friuli, è arrivata la strenna natalizia per eccellenza: «Stele di Nadâl», l’almanacco edito dalla Vita Cattolica, che da 73 anni racconta il nostro territorio e ci accompagna, mese per mese, nell’anno nuovo.
E quello che attende il lettore per il 2021 è davvero un affascinante viaggio in un Friuli per certi versi inedito e poco conosciuto, un viaggio ricco di curiosità tra passato, presente e futuro, fra tradizione e innovazione. Anche quest’anno, la copertina è stata affidata alla disegnatrice e grafica, veneziana di nascita, friulana d’adozione, Alessandra d’Este, che ha interpretato il Natale con una scena in cui lupi e agnelli che si abbeverano allo stesso fiume illuminato dalla “stella” e che scende da una collina sulla quale si trova una casa con le finestre accese da una luce intensa (una nuova vita che è nata?).
Ad aprire l’almanacco è la riflessione in lingua friulana di Pre Vigji Glovaz, «Un cordon di pieris di valôr di cirî vie pa l’an» che, attraverso 12 pietre preziose, una per mese, ci accompagna poeticamente alla riscoperta di altrettante virtù morali. I 12 mesi del calendario sono invece impreziosisti e commentati dalle poesie, anche queste in lingua friulana, di Massimo Govetto.
Ecco poi le 12 rubriche. C’è dunque il passato: la tradizione popolare, con i 12 gruppi folk friulani raccontati da Monika Pascolo; la storia, con la rubrica «Il Friuli e Venezia : 1420-1797» in cui lo storico Gianfranco Ellero riflette sugli effetti della dominazione veneziana in Friuli, oppure con «La storie tai nons des viis», rassegna di biografie sui personaggi friulani legati alla toponomastica di città e paesi del Friuli, a cura di Clara Zilli e Eva Zucchiatti. C’è poi la letteratura, con la rubrica «Dante in Friuli» dove Stefano Damiani, in occasione del settimo centenario dantesco che ricorre nel 2021, ripercorre le tracce del padre della letteratura italiana nel territorio friulano, Anna Piuzzi invece racconta i luoghi letterari della nostra regione. E ancora l’arte, con un excursus, curato da Gabriella Bucco, sugli animali dipinti nella sala Azzurra del palazzo Patriarcale di Udine dal pittore Giovanni da Udine.
Ma in Stele di Nadâl 2021 ci sono anche il presente e il futuro. Ad esempio nelle 12 puntate che Veronica Rossi dedica ai giovani friulani che in questi ultimissimi anni hanno deciso di ritornare al lavoro agricolo aprendo un’azienda, dove l’innovazione è rappresentata dal recupero di colture o tecniche agricole antiche, nel segno della sostenibilità. Anche nelle 12 «Trattorie del cuore» e nelle altrettante ricette, raccontate da Diana Candusso, emerge un’enogastronomia friulana legata alla tradizione, ma aperta a sempre nuove sperimentazioni.
Tante curiosità nella rubrica «Sport fra tradizione e futuro» di Simone Narduzzi, dove scopriamo la passione di tanti giovani friulani per sport di nicchia, dalla scherma antica al tiro alla fune, al footgolf, il golf giocato con pallone da calcio e piedi. Informazioni utili nelle 12 puntate di «Piante che curano», dove la nutrizionista Paola Valdinoci insegna a conoscere le erbe del nostro territorio e il loro uso medicale. Mentre Valentina Pagani e Valentina Zanella ci conducono alla scoperta de «I gioielli del Friuli-Venezia Giulia», ovvero i luoghi più belli e caratteristici della nostra regione.
Ma c’è pure un ampia riflessione su temi d’attualità nella nuova Stele di Nadâl: economia (Sandro Fabbro, «Presto i cantieri per la “terza ricostruzione” del Friuli»), società (Claudio Melchior: «Il 2021? Che sia l’anno delle risposte, dopo la pandemia»), natura (Cristina Noacco «Il Tagliamento, fiume padre del Friuli»), sport (Giovanni Lesa, «Tokio. Sogni olimpici targati Fvg»), cinema (Carlo Gaberscek «Friuli-V.G. ancora set nonostante il Covid»), spettacolo (Nico Nanni «Mittelfest, una storia lunga trent’anni»), ambiente (Maurizio Tavagnutti, “E’ friulana” la chiocciola più piccola del mondo”), università (Marco Sartor, “Non fuggite, il Friuli cerca “cervelli”), anniversari (Francesco Dal Mas, “Efa, 75 ani dalla parte di famiglie e ragazzi), storie (Monika Pascolo “L’amore tra Michela e Antonio, nato sul cammino celeste”), lingua friulana (Gabriele Zanello “Il Friuli-V.G. il privilegio dell’educazione plurilingue”).
Nei 12 mesi del 2021, poi, Stele di Nadâl accompagnerà i suoi lettori anche con l’umorismo delle barzellette in lingua friulana di Michele Polo (Ridi ma no masse) e con il “CruciDante” di Bruno Fontanini, 12 cruciverba dedicati a Dante Alighieri.