Tragedia a Roveredo in Piano. La coppia ha due figli. Il sindaco: “Inspiegabile”
“Una tragedia immane, che non possiamo spiegarci. Come istituzioni non avevamo notizia di alcun tipo di problema. Siamo attoniti e addolorati”. Lo ha affermato, all’Ansa, il sindaco di Roveredo in Piano, Paolo Nadal, in riferimento al femminicidio avvenuto la notte scorsa in un’abitazione di via Martin Luther King, nella cittadina che sorge alle porte del capoluogo provinciale. La vittima aveva 34 anni, l’omicida uno di meno.
“Secondo quanto ho potuto ricostruire dai miei collaboratori – ha aggiunto -, la coppia si era stabilita in città nel 2013: avevano scelto di vivere nel quartiere che nei primi anni Duemila ha ospitato i militari della Base Usaf di Aviano e che poi era stato riconvertito. Ripeto: nessuna segnalazione di rapporti anomali, nemmeno dai Servizi sociali”. Il sindaco ha avvisato in prima persona le maestre della scuola frequentata dai figli: “La coppia aveva due bambini piccoli e mi sembrava doveroso – ha fatto sapere – che le docenti lo sapessero per prime, per preparare psicologicamente i compagni di classe. Il clima da noi oggi è surreale”.
A quanto si è appreso, l’uomo è giunto in Questura con le mani ancora sporche di sangue, dopo aver ucciso la compagna con numerose coltellate al collo. E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico- Squadra Volante e della Squadra Mobile della Questura si sono immediatamente recati nell’abitazione indicata dall’uomo, dove hanno trovato il cadavere della donna. Sul posto è giunto poco dopo anche il pubblico ministero di turno, Federico Facchin, che, completati i primi accertamenti, ha arrestato l’uomo.
Il presunto omicida si era presentato in Questura a Pordenone poco prima dell’una della scorsa notte, e all’agente in servizio che lo aveva accolto aveva riferito che, poco prima, nella sua abitazione di Roveredo in Piano, aveva avuto una colluttazione con un ladro sorpreso in casa. Il poliziotto, però, ha subito notato come l’uomo avesse le mani insanguinate con evidenti tagli, ed ha cominciato a porgli domande mirate. Messo alle strette, Giuseppe Forciniti ha ammesso di aver avuto una lite con la compagna, dichiarazioni da cui hanno preso spunto le indagini. L’abitazione dove si è avvenuto il delitto è stata posta sotto sequestro per ulteriori accertamenti ai fini della ricostruzione della scena del crimine. Oggi è previsto un sopralluogo da parte dei tecnici dell’Ert (Esperti Ricerca Tracce) dell’Unità Analisi Crimine Violento del Gabinetto Interprovinciale della Polizia Scientifica di Padova.