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Cronaca

Sicurezza: Roberti, 2000 telecamere in rete

Il primo passo sarà effettuare un censimento dei sistemi di videosorveglianza già in dotazione dei Comuni. Poi potenziare la copertura.

“L’obiettivo di questo gruppo di lavoro è mettere a rete un sistema già composto da ben oltre 2000 telecamere. Una rete capillare ci consente di interconnettere i tanti occhi presenti sul territorio e fornire alle forze dell’ordine, alla polizia locale, ma anche alla Protezione civile e ai Vigili del Fuoco strumenti per il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, che oggi ha presieduto il tavolo sull’interconnessione dei sistemi di videosorveglianza e sale operative.

Il gruppo di lavoro – informa la Regione – coinvolge i tecnici del servizio Sistemi informativi e e-government di Regione, Insiel e Comuni di Pordenone, Monfalcone, Udine e Trieste. Il primo passo – spiega la nota – sarà effettuare un censimento dei sistemi di videosorveglianza già in dotazione dei Comuni; secondo una stima, il numero di postazioni in regione raggiungerebbe le 4000 unità. Successivamente verrà creato un catasto dei sistemi di sorveglianza. La Regione si è impegnata a intervenire con ulteriori fondi per potenziare la copertura. “Già nel prossimo assestamento di bilancio – ha assicurato Roberti – abbiamo previsto lo stanziamento di ulteriori fondi per la videosorveglianza per un ammontare di 500 mila euro per il 2019 e 1,5 milioni per il 2020”. La Regione – aggiunge la nota – siglerà protocolli d’intesa con Prefetture e Questure per definire la reciproca collaborazione nell’utilizzo delle immagini registrate e accessibili da un archivio digitale online. La prima rete sarà sperimentata tra i Comuni di Trieste, Pordenone, Udine e Monfalcone. Successivamente sarà estesa a tutti i Comuni. Per quanto riguarda infine le telecamere collocate sui bus dell’azienda di trasporto locale di Trieste, secondo Roberti si tratta di un’operazione che “si è resa utile alle forze dell’ordine per registrare e contrastare fenomeni di borseggio, ma anche per consentire di svolgere al meglio le indagini”.

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