È un invito a sostare davanti al presepe quello lanciato dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia pronunciata durante al Santa Messa di Natale in Cattedrale. «Esso diffonde un messaggio universale di fraternità e di pace che parla a tutti – ha spiegato il presule -; per questo trova giustamente spazio anche negli ambienti educativi come la scuola, nei luoghi di sofferenza come gli ospedali e le case di riposo, nei luoghi di lavoro»
È un invito a sostare davanti al presepe quello lanciato dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia pronunciata durante al Santa Messa di Natale in Cattedrale. «Esso diffonde un messaggio universale di fraternità e di pace che parla a tutti – ha spiegato il presule -; per questo trova giustamente spazio anche negli ambienti educativi come la scuola, nei luoghi di sofferenza come gli ospedali e le case di riposo, nei luoghi di lavoro». «Se dedichiamo qualche minuto del nostro tempo per contemplarlo con calma – ha continuato -, il presepio ci porta verso il suo centro che è la statuina di Gesù neonato tra Maria e Giuseppe. Mentre rivolgiamo verso di lui lo sguardo, ascoltiamo che cosa dice di quel bambino la Parola di Dio; che cosa ci hanno detto le letture della Sacra Scrittura poco fa proclamate dai lettori».
E guardando ai pastori mons. Mazzocato ha spiegato: «Se i pastori erano avvolti dalla notte fisica, tutti noi conosciamo e constatiamo ogni giorno che ci sono delle tenebre molto più pericolose: sono quelle che possono penetrare nella mente e nel cuore di un uomo. Sono le tenebre generate dal peccato. L’odio, l’invidia, la smania di potere, la pretesa di vivere la libertà senza regole avvolgono di oscurità i pensieri degli uomini i quali, di conseguenza, si comportano da pazzi uccidendo innocenti che camminano per strada, portando via ai poveri il necessario per vivere, schiacciando gli altri per sentirsi un po’ più importanti. L’attaccamento alle cose materiali, l’egoismo negli affetti, la smania di cercare piacere ad ogni costo fanno calare una tenebra fredda nel cuore che si indurisce anche nei confronti delle persone che dovrebbero essere le più care come coloro che ti hanno generato, l’uomo o la donna a cui hai promesso amore fedele, i figli che hai generato. Gesù predicando il suo Vangelo ha acceso una grande luce, la luce della verità, di cui abbiamo sempre bisogno per non brancolare nel buio e farci del male gli uni con gli altri. A chi si apre a lui dona la sua Grazia che sgela i cuori di pietra; li guarisce rendendoli cuori di carne. Cari Fratelli e Sorelle, il Santo Natale ci invita ad un salutare esame di coscienza per riconoscere che ognuno di noi, poco o tanto, ha dei vizi e dei peccati che gli oscurano i pensieri e gli induriscono il cuore. Ne stiamo portando le conseguenze noi e chi ci sta vicino».