Torceva le dita delle vittime, avvolgeva intorno al loro volto un asciugamano per dare una sensazione di soffocamento, le colpiva fisicamente al volto o con umiliazioni morali o le lavava con acqua troppo calda. In attesa del giudizio divieto di avvicinamento per una 46enne
Maltrattava le anziane ospiti della Casa di riposo di Cividale con comportamenti violenti sia dal punto di vista fisico che morale. Lunedì scorso la Polizia di Stato del commissariato di Cividale del Friuli ha dato esecuzione all’Ordinanza dì applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla Azienda servizi alla persona “Casa Per Anziani di Cividale del Friuli” nei confronti di una dipendente di 46 anni.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip. di Udine che ha accolto le richieste del pubblico ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine, Barbara Loffredo, formulate a seguito dell’attività d’indagine svolta, anche mediante intercettazioni ambientali, che hanno permesso di raccogliere elementi che delineano un grave quadro indiziario a carico dell’inserviente, ritenuta responsabile del reato di maltrattamenti, aggravati dalle condizioni di minorata difesa degli anziani ospiti della struttura cividalese, con reiterati e gravi episodi di vessazioni.
Le indagini della Polizia di Stato hanno preso avvio agli inizi del mese di Febbraio 2017, a seguito di segnalazione prodotta del direttore generale della Azienda servizi alla persona “Casa Per Anziani di Cividale del Friuli”, Denis Caporale, concernente a riferite condotte aggressive poste in essere dalla dipendente nei confronti dei degenti del nucleo “Stella Alpina”, che accoglie anziani con problemi di demenza senile, ricoverati presso l’ala nord del primo piano della struttura di Viale Trieste 42, in otto distinte stanze. La Polizia di Stato ha acquisito le testimonianze delle persone informate sui fatti che hanno confermato come la dipendente, da lungo tempo della struttura, in molte occasioni avesse tenuto comportamenti fortemente aggressivi ed ingiustificati nei confronti delle ospiti, in particolare di tre donne.
E’ stato rilevato che l’inserviente, durante i turni di lavoro, cercando anche di non farsi vedere, torceva le dita delle mani delle ospiti, inducendole ad urlare, avvolgeva e stringeva il viso delle anziane con un asciugamano, aveva utilizzato, un detergente per pavimenti per pulire le mani e il viso ad una degente, aveva fatto il bagno ad una donna con acqua troppo calda, aveva colpito al volto le stesse anziane donne. Tali comportamenti venivano accompagnati da frasi ingiuriose e umiliazioni morali nei confronti delle ospiti.
Nel corso di qualche episodio l’assistente veniva anche redarguita dalle colleghe di lavoro. Le persone informate sui fatti riferivano altresì che gli episodi di vessazione fisica e morale erano frequenti e che di fronte a tali condotte le anziane reagivano nell’immediato come potevano, con grida o pianto, non riuscendo poi ad opporsi con maggior vigore, attese le loro condizioni di salute fortemente pregiudicate. Le testimonianze acquisite dalla Polizia di Stato di Cividale sono state, in seguito, puntualmente suffragate dalle operazioni d’intercettazione audio e video eseguite all’interno del nucleo “Stella Alpina”. Durante l’attività investigativa, infatti, l’indagata è stata ripresa mentre poneva in essere condotte violente in danno delle anziane degenti, sia di natura fisica che morale.
Segnatamente l’inserviente è stata videoregistrata mentre colpiva al ventre una degente, mentre più volte premeva per un lungo lasso di tempo, con forza, anche ponendosi di peso, un asciugamano sul volto di una anziana distesa sul letto (rendendole difficile il respiro e facendola ansimare), mentre torceva i polsi e le dita delle ospiti, mentre le schiaffeggiava, mentre tirava i capelli, mentre, quando spostava l’ospite dalla carrozzina al letto, lanciava le gambe anziché accompagnarle, evidenziando spesso nel corso della normale attività lavorativa modi bruschi nel trattare le indifese e defedate pazienti.
Sono state acquisite anche registrate audio che attestano come l’assistente si rivolgesse alle degenti con frasi offensive ed ingiuriose. Il GIP, accogliendo la richiesta per l’applicazione di misure cautelari formulata dal PM., disponeva altresì il divieto per la dipendente di avvicinamento alle persone offese, in ogni luogo in cui queste ultime si trovino, mantenendo dalle stesse una distanza non inferiore a trenta metri nel caso dovesse incontrarle al di fuori della predetta struttura, vietandole altresì di comunicare con le stesse persone offese con alcun mezzo, senza l’autorizzazione del Giudice.
Vessazioni e maltrattamenti nel reparto che ospita persone affette da demenza senile