Tutti in piedi «per esser liberi di dire no anche all’eutanasia». In piedi per di che «la famiglia è troppo preziosa per restare a guardare mentre viene distrutta». Le «Sentinelle in piedi» si alzano di nuovo e scendono in strada anche a Udine. L’appuntamento è domenica 26 marzo, alle 12, in piazza San Giacomo
Tutti in piedi «per esser liberi di dire no anche all’eutanasia». In piedi per di che «la famiglia è troppo preziosa per restare a guardare mentre viene distrutta». Le «Sentinelle in piedi» si alzano di nuovo e scendono in strada anche a Udine. L’appuntamento è domenica 26 marzo, alle 12, in piazza San Giacomo.
L’obiettivo, affermano i promotori, è quello di frenare «il tentativo di introdurre il reato d’opinione questa volta con la scusa di voler punire chi diffonde notizie false. Il DDL s2688 (XVII legislatura) sulle cosiddette fake news, infatti, prevede una multa fino a 5 mila euro per “chiunque pubblichi o diffonda” online “notizie false, esagerate o tendenziose che riguardino dati o fatti infondati o falsi”. Se poi la fake new è tale da «destare pubblico allarme», o “fuorviare settori dell’opinione pubblica”, l’articolo 2 aggiunge ai 5 mila euro di multa anche un anno di reclusione. Quando poi si arrivi a “minare il processo democratico, anche a fini politici”, gli anni di reclusione diventano due e l’ammenda sale a 10 mila euro».
E aggiungono: «Non sappiamo se questo testo passerà davvero, di certo negli ultimi mesi l’attenzione sulle cosiddette fake news si sta facendo strada a livello internazionale nell’intento di silenziare ogni voce dissonante con ogni mezzo possibile».
La preoccupazione è che «se un testo dovesse passare, sarà ancora possibile esprimere opinioni ad esempio contrarie all’aborto? E alle unioni civili? Sarà possibile esprimere legittimo dissenso pubblicamente di fronte alla legge sul biotestamento che il nostro Parlamento si appresta a discutere e che, pur non nominando mai esplicitamente questo termine, di fatto apre all’eutanasia omissiva? Sarà possibile dire no senza venire accusati, perseguiti e zittiti?».
E ancora: «Potremo ancora dire che questa legge è inaccettabile perché rende “disponibile” il diritto alla vita? Essa stabilisce, infatti, che nutrizione e idratazione, cioè cibo e acqua, se assunti attraverso ausili artificiali siano da equiparare a trattamenti medici e possano quindi essere sospesi. Ma questa “assunzione” artificiale avviene anche in altri casi, per esempio per i neonati che non possono essere allattati dalla madre, eppure in questi casi nessuno pensa che debba essere sospesa perché artificiale. Potremmo ancora dire quindi che questa legge di fatto introduce l’idea che sia la cosiddetta “qualità” della vita a determinare se una vita sia degna di essere vissuta oppure no».
Le «Sentinelle in piedi» si chiedono anche se si potrà «esprimere pubblico dissenso verso questa deriva? Potremmo pubblicamente denunciare il fatto che una tale norma applicabile anche ai minori di 18 anni – proseguono –, quindi potenzialmente anche a neonati e bambini di 5 anni, di fatto si risolverà nell’applicare volontà non mature o e aprirà la strada ad ogni arbitrio come già avviene in altri paesi quali Belgio Olanda?».
E per dire, dunque, no a quello che definiscono «attacco alla libertà d’espressione, e quindi alla giustizia e alla verità», saranno nelle piazze di tutta Italia, e anche nel cuore di Udine.