Nell’anticipo di sabato 1 ottobre al “Friuli” figuraccia dell’Udinese sconfitta dalla Lazio per 3-0. Per gli undici di Iachini solo fischi.
Fischi e proteste: si risolve così quella che cataloghiamo come l’ennesima figuraccia in casa bianconera. 3-0 per la Lazio al “Friuli”, sabato 1 ottobre, e gol di Immobile e Keita calati come una scure sulla testa dell’Udinese e del suo allenatore, ora a rischio per le scelte che hanno influito ad acuire una situazione sempre più problematica.
Nell’anticipo delle 20.45 a scendere in campo sono solo gli ospiti: il risultato è un sabato sera di quelli da dimenticare. Alla ricerca dell’undici ideale mister Iachini aumenta il peso in attacco rispetto a Reggio Emilia e torna alla coppia con cui i friulani hanno scardinato la difesa della Fiorentina. Zapata e Perica centravanti, si rivede Badu nel trio di centrocampo.
Con lui Kums e non Fofana. Forse non pronto per il ruolo di mezzala, il francese lascia spazio all’ellenico Kone. Keita è il più pericoloso fra i biancocelesti nei primi 45′ di gara, l’Udinese balbetta sulle fasce con Heurtaux ed Adnan e costringe le punte a decentrarsi come in occasione della gara col Sassuolo. Al 28′ il vantaggio Lazio porta la firma di Ciro Immobile.
Rasoiata micidiale di Keita per la deviazione a fil di palo in calcio d’angolo: pericolo scampato? Altroché! Dalla bandierina Felipe Anderson trova la testa di Milinkovic Savic, spinta per l’ex Toro, sfuggito alla marcatura di un sempre impreciso Adnan, e 1-0 Lazio.
La mediana bianconera in risposta latita. Kums perde palloni, Badu per perderli dovrebbe prima trovarli, sperduto com’è nell’orbita del cerchio in mezzo al campo. Keita si conferma imprendibile anche nella ripresa, e certifica al 9′ la sua bella prestazione con la rete che allontana i friulani dal pareggio. Il filtrante di Patric taglia in due la difesa di Iachini e mette lo spagnolo di fronte a Karnezis, freddato per il 2-0.
Sette minuti dopo il tris di Immobile chiude la pratica Udinese e apre un concerto di cori e fischi in Curva Nord che giungono all’apice con la nuova hit “basta stranieri”.
Perica sfiora il gol della bandiera di testa al 20′ e di nuovo otto minuti più tardi, ma il punteggio non cambia e, con gli ultras usciti per protesta anzitempo dallo stadio, solitudine e altri fischi accompagnano gli undici di Iachini negli spogliatoi.