Friulani sconfitti alla prima stagionale: 4-0 all’Olimpico contro la Roma di Spalletti.
Buona la prima, atto secondo. Dopo il flop contro lo Spezia, un nuovo boccone amaro da ingoiare in casa Udinese. Si partiva da sconfitti, certo, ma da qui alle quattro sberle che hanno steso i bianconeri nell’anticipo contro la Roma di sabato 20 agosto, sembra esserci spazio solamente per un mare di critiche che da domani pioveranno sul capo di Beppe Iachini. Perotti, Dzeko e Salah rimandano al mittente ogni velleità bianconera di portare a casa già alla prima di campionato un punto prezioso in chiave salvezza. All’Olimpico finisce 4-0 per i giallorossi. Friulani vivi per un tempo, incapaci nei restanti 45′ di resistere agli affondi dei ragazzi di Spalletti. Sulla gara, in ogni caso, pesa il rigore concesso ai giallorossi in occasione del vantaggio firmato da Perotti.
Di seguito la cronaca dell’incontro.
Alza gli scudi mister Iachini allo scontro nella capitale. Badu, Hallfredsson e Fofana serrano i ranghi a protezione dell’unica punta Zapata. Alle sue spalle, Rodrigo De Paul. Adnan cursore reduce da Rio, Samir la sorpresa nel trio davanti a Karnezis.
Il greco è subito chiamato in causa al 10′, quando Bruno Peres scarica dai 30 metri un tiro insidioso respinto di pugni dall’estremo difensore friulano. Sulla ripartenza il “panterón” Zapata si infila tra le maglie avversarie, scivola sul fondo ma scaglia innocuo ai piedi di Szczesny invece di toccare al centro per lo smarcato De Paul.
Al 15′ gran dormita della difesa bianconera in occasione di una rimessa laterale giocata nei pressi dell’area di rigore friulana. Salah scatta tutto solo e serve in mezzo per Dzeko: il bosniaco non tocca, anticipato da Danilo.
La risposta da parte degli uomini di Iachini potrebbe dare il “la” alle marcature, con Widmer scatenato in dribbling sulla destra. Lo svizzero si accentra, si appoggia su Zapata e detta l’uno-due che gli avrebbe concesso il più classico dei rigori in movimento. Il colombiano, tuttavia, non procede con il passaggio di ritorno e spreca una ghiotta occasione per sbloccare il match.
Nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione di gioco ecco due occasioni di marca giallorossa. Dzeko agisce bene di sponda al limite dell’area al 33′: El Shaarawy conclude di potenza, Karnezis blocca sicuro.
Il 9 della Roma ha poi sulla testa il colpo del vantaggio (42′), ma la poca cattiveria della punta ex City concede ai friulani un tranquillo rientro negli spogliatoi, col punteggio ancora fermo sullo 0-0.
Nainggolan apre il sipario sul secondo tempo con un tocco al volo che termina alto sopra la traversa. Ma è Dzeko al 53′, a far venire i brividi ai ragazzi bianconeri. Karnezis compie il miracolo sulla bella zampata al volo dello smarcatissimo bosniaco.
L’Udinese inizia a dare importanti segni di cedimento -il successivo tentativo a rete di Bruno Peres al 58′ viene salvato sulla linea dalla retroguardia friulana- complice un acciacco di Zapata che non permette alle zebrette di trovare un po’ di respiro con qualche ripartenza.
Spalletti percepisce il momento di difficoltà avversario e inserisce Perotti nel tentativo di cementare il predominio nel possesso palla della propria formazione.
Al 64′ arriva, dunque, il vantaggio della Roma. Rigore molto dubbio assegnato ai giallorossi -presunto affondo di Danilo su Dzeko, che parte, peraltro, in posizione irregolare- palla in fondo al sacco sul tiro del neo-entrato Perotti.
Manolas potrebbe aumentare -sempre in fuorigioco- il vantaggio al 69′: il colpo di testa del greco termina alto.
Dieci minuti dopo il primo vantaggio, secondo tiro dal dischetto realizzato da Perotti. Badu in area atterra ingenuamente Salah, scattato in contropiede, Di Bello non ha dubbi e concede il bis con i fischi da rigore. È la mazzata che fa scorrere i titoli di coda sul match.
Anzi. All’81’ arriva pure il tris di Dzeko, che passeggia in area piccola e conclude indisturbato a porta vuota. Tre minuti dopo il poker di Salah. Non male, come prima uscita! Quattro pere, tutti a casa.
L’Udinese esce sconfitta dall’Olimpico e consegna a Iachini pensieri su cui riflettere in vista della gara casalinga contro l’Empoli. Un buon primo tempo -nella ripresa, forse, la Roma ha semplicemente deciso di premere sull’acceleratore- non basta a salvare una formazione allo sbando, un cantiere ancora aperto, dove il tempo è alleato e la necessità di operare sul mercato -sia in entrata che in uscita- si rende prepotentemente necessaria.