Aumenta sensibilmente la povertà relativa in Friuli-V.G.: dal 7,9% all’8,7%
Aumenta sensibilmente la povertà relativa in Friuli-Venezia Giulia: lo rende noto L’Istat, nella suo annuale report “La povertà in Italia” (). Dal 2014 al 2015 l’incidenza della povertà sulle popolazioni friulane e giuliane è passata dal 7,9% all’8,7%, con un incremento pari al 9,20% in un solo anno. In tal modo la nostra regione si pone all’ultimo posto delle regioni del Nord e del Centro e precede solo la pattuglia delle regioni meridionali e insulari (dove però i tassi di povertà relativa sono quasi tripli). Si considera relativamente povero, un nucleo familiare di due persone che abbia a disposizione mensilmente meno della spesa mensile media pro capite in Italia. Quest’ultima è risultata nel 2015 pari a 1.050,95 euro (+0,9% rispetto al valore della soglia nel 2014, pari a 1.041,91 euro). Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa mensile pari o inferiore a tale valore vengono classificate come povere. Per famiglie di ampiezza maggiore il valore della linea si ottiene applicando un’opportuna scala di equivalenza che tiene conto delle economie di scala realizzabili all’aumentare del numero di componenti. Non sono invece disponibili ancora dati regionali sulla povertà assoluta.
Per fare dei confronti nel dettaglio territoriale, il Friuli V.G. ha tassi di povertà relativa poco meno che doppi delle regioni più virtuose come Lombardia (4,6%), Emilia Romagna (4,8), Veneto (4,9%) e Toscana (5,0%). Quali sono i motivi di povertà? Secondo l’Istat Il 31,1% delle famiglie con cinque o più componenti risulta in condizione di povertà relativa. Si tratta per lo più di coppie con tre o più figli e di famiglie con membri aggregati, tipologie familiari tra le quali l’incidenza di povertà è pari, rispettivamente, a 28,0% e 23,4% a livello nazionale. Il disagio economico si fa più diffuso se all’interno della famiglia sono presenti figli minori: l’incidenza di povertà, al 15,8% tra le coppie con due figli e al 28,0% tra quelle che ne hanno almeno tre, sale, rispettivamente, al 20,2% e al 34,7% se i figli hanno meno di 18 anni. L’incidenza della povertà relativa è superiore alla media nazionale anche tra le famiglie di monogenitori (12,1%), mentre è meno diffusa tra i single (4,7%) e le coppie senza figli con persona di riferimento di età inferiore ai 65 anni (6,2%).