Non sono ammissibili i ricorsi presentati da 56 Comuni del Friuli, sostenuti dalla Provincia di Udine, contro la riforma regionale delle Uti. A stabilirlo il Tar del Friuli-Venezia Giulia che però accoglie il ricorso di Tarvisio e altre amministrazioni e dice no al commissariamento se gli Statuti non sono adottati.
Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da 56 Comuni, con l’intervento della Provincia di Udine, contro la riforma che introduce le Uti (Unioni Territoriali Intercomunali). Il deposito delle sentenze, emesse dalla prima sezione del Tribunale amministrativo, è avvenuto stamani. I Comuni ricorrenti avevano contestato la riforma che, cancellando le Province, introduce le ‘Unioni territoriali intercomunali’. Il Tar ha però anche accolto il ricorso – presentato dai Comuni di Tarvisio e altre amministrazioni – contro la delibera della Giunta regionale che prevede, nell’ambito del procedimento per la costituzione delle Uti, il potere sostitutivo in caso di mancata approvazione delle proposte di atto costitutivo e dello Statuto da parte della conferenza dei sindaci. La delibera della Giunta impugnata si fonda “su di un’errata interpretazione della normativa regionale; la nomina del commissario ad acta quindi risulta contraria alla legge, da ciò – conclude la sentenza – discende l’illegittimità derivata dei provvedimenti sostitutivi adottati, che vanno anch’essi annullati”.
“La sentenza emessa oggi dal Tar è netta e non ammette interpretazioni o letture di parte. I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili, con argomentazioni puntuali e molto chiare che superano le censure avanzate dai ricorrenti”, scrive in una nota la Regione, evidenziando “con soddisfazione” che il Tar ha “riconosciuto pienamente la legittimità della legge regionale e dell’azione amministrativa sin qui portata avanti”.
Per quanto riguarda la sentenza sui commissariamenti con la quale il Tar FVG ha accolto la tesi dei ricorrenti (i ricorsi erano stati promossi nelle 6 Uti – sulle 18 esistenti – in cui a causa della mancata approvazione dello Statuto è stato nominato un commissario ad acta), la Regione rileva che gli effetti della dichiarazione di illegittimità sono “assolutamente limitati e irrilevanti, in quanto il successivo intervento della legge 3/2016 ha costituito “ex lege” le Unioni territoriali intercomunali”. I pronunciamenti del Tar “consentono di proseguire nella azione riformatrice intrapresa”.
“Il Tribunale ci dice due cose: quelle Uti non esistono e, ancor più rilevante, la Regione non può imporre nulla ai Comuni. In fondo, bastava leggere la Costituzione. La riforma degli enti locali è sostanzialmente piantata”, sostiene invece il capogruppo consiliare di Fi, Riccardo Riccardi, commentando le sentenze del Tar. “Prendano atto – prosegue Riccardi – che le riforme si fanno condividendo le soluzioni e non lasciandole alle sentenze dei tribunali. Il fallimento politico di Serracchiani sta qui. Come facciamo oggi a dire che le Uti costituite con voto determinante dei commissari esistono? Se Serracchiani non si ferma avremo un assetto istituzionale a trazioni diverse, suggerisco nuovamente alla Presidente di bloccarsi facendo diventare vero il tentativo di composizione delle parti. E tutto questo deve partire dall’eliminazione delle penalizzazioni finanziarie per i Comuni. Voglio dare un altro consiglio a Serracchiani: ci risponda dopo i ballottaggi del prossimo 19 giugno. Sarà tutto un po’ più chiaro quando conosceremo i nomi dei nuovi Sindaci, in particolare a Trieste e Pordenone – conclude – i quali non saranno così marginali in tutta questa storia”.
“Il round si sposta ad ottobre con il referendum sulla riforma costituzionale”, afferma il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini. “Dirimente ora sarà – prosegue Fontanini – l’esito del referendum di ottobre sulla riforma costituzionale dove a esprimersi non saranno i tribunali bensì i cittadini. Una riforma da contrastare perché, con il combinato disposto nuova legge elettorale e cancellazione definitiva delle Province, avrà come effetto lo smantellamento del Friuli”. Per Fontanini la creazione delle Uti “aumenterà la spesa, in quanto aumenterà i centri di costo e soprattutto sfascerà il Friuli suddividendolo in 10 Unioni mentre a Trieste tutto resta tale e quale”. Soddisfazione, invece, per la decisione del Tar di accogliere il ricorso contro la nomina dei commissari: “Una vera e propria prova di forza e di prepotenza da parte dell’esecutivo regionale stoppata dal Tribunale amministrativo che ne ha riconosciuto l’illegittimità”, conclude Fontanini.