Sulla questione migranti, secondo il questore Cracovia, “la criticità fondamentale è la percezione di insicurezza che hanno tanti abitanti di questa provincia e questo indipendentemente dai dati, che sono confortanti”.
”Il nostro sistema sta affrontando e gestendo egregiamente un’ondata migratoria che, con picchi di 20-30 al giorno, continua a caratterizzare il nostro territorio”. Lo ha affermato oggi a Udine il Questore Claudio Cracovia, citando le 2.615 richieste di asilo politico arrivate negli ultimi 12 mesi, a segnalare un flusso di migranti che spesso resta sul territorio friulano e formalizza la richiesta di protezione internazionale. Flusso che richiede notevole impiego di risorse, sia tra il personale della Questura che della Polizia di frontiera e ferroviaria di Tarvisio, per non parlare delle realtà mobilitate per l’accoglienza sul territorio, dalla Caritas alle singole parrocchie che hanno offerto spazi e disponibilità.
In Friuli, da gennaio si sono contati 2.646 rintracci. Le riammissioni attive, dall’Italia verso l’Austria, sono state 488 su un totale di 497 richieste, mentre quelle passive, dall’Austria verso l’Italia, sono state 25 su 46 proposte.
“Il trend degli arrivi ha riconosciuto un nuovo aumento, ma è di tipo diverso. Se prima arrivavano su strada, ora viaggiano essenzialmente in treno”. Sono 21 i passeur arrestati dal primo gennaio dalla Polizia di frontiera. “La criticità fondamentale è la percezione di insicurezza che hanno tanti abitanti di questa provincia e questo indipendentemente dai dati, che sono confortanti. Dobbiamo lavorare con la continua presenza sul territorio e iniziative di prossimità innovative – ha aggiunto Cracovia -. La cartina di tornasole dei controlli sul territorio sono le misure di prevenzione in aumento così come aumentano i provvedimenti a carico di esercizi pubblici e locali di raccolta delle scommesse”. Secondo Cracovia, “la ricetta è chiara: dobbiamo rendere questo territorio poco appetibile per la commissione dei reati perché la presenza dello Stato è forte”.
Sul fronte della minaccia terroristica il Questore ha infine chiarito che in provincia di Udine ”la guardia è alta, come nel resto del Paese. C’è un allertamento in atto da tempo con l’adozione di misure preventive ma non ci sono segnali concreti di minacce terroristiche”.