Inaugurata la nuova sede del Consorzio del prosciutto di San Daniele nelle antiche carceri napoleoniche
“San Daniele, con la sua filiera legata al prosciutto, è una delle realtà che contribuisce a tenere alto il valore reputazionale della nostra regione. A questo territorio chiediamo che la qualità dei suoi prodotti continui a restare molto elevata, perché solo così possiamo competere a livello nazionale e internazionale pur mantenendo la nostra specificità”. Lo ha ricordato oggi il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, partecipando all’inaugurazione della nuova sede del Consorzio del prosciutto di San Daniele in via Ippolito Nievo 12, nello stabile che un tempo ospitava le carceri, inaugurate nel periodo napoleonico e utilizzate fino agli anni ’70. Oltre agli uffici, è stato realizzato anche un elegante showroom per la promozione del prosciutto. Alla cerimonia erano presenti anche il sindaco Paolo Menis, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, l’assessore regionale alle Risorse agricole Cristiano Shaurli, il presidente della Fondazione San Daniele Alberto Morgante, il presidente e il direttore del Consorzio Giuseppe Villani e Mario Cichetti, nonché numerosi consiglieri regionali.
Come ricordato da Bolzonello nel suo intervento, il valore di una regione è legato a quanto di meglio sa esprimere. “Un territorio – ha detto il vicepresidente – può usare molte leve per la sua promozione. Ma c’è un aspetto, ossia quello legato alla reputazione, che forse è uno tra i più importanti. Sotto questo profilo, San Daniele – con i suoi allevatori e i produttori di prosciutto – contribuisce ad alzare in modo significativo l’asticella della qualità del Friuli-Venezia Giulia”. Per Bolzonello c’è poi un secondo aspetto altrettanto importante che permette a questa zona di stare al passo con i vari competitor nazionali ed internazionali. “Dietro ad ogni singolo prosciutto ci sono la passione delle persone e il saper fare, due aspetti che si integrano perfettamente con il sistema dei saperi offerti dal Friuli-Venezia Giulia con i suoi centri di ricerca, le università e i parchi scientifici. Esperienza ed innovazione – ha concluso Bolzonello – rappresentano quindi il giusto mix che da’ come risultato finale un prodotto di altissima qualità”.
Dal canto suo il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop ha voluto ricordare l’importanza del San Daniele che, con il suo alto valore della produzione, contribuisce a dare rilievo all’economia regionale. “Ma è anche un modello – ha aggiunto Iacop – per l’immagine del Friuli-Venezia Giulia, che attraverso il prosciutto raggiunge ogni parte del mondo, e dietro al quale c’è un brand che sintetizza le qualità di un territorio”. Per l’assessore alle Risorse agricole Cristiano Shaurli, il Consorzio rappresenta un esempio concreto di lungimiranza imprenditoriale e istituzionale con oltre 50 anni di storia. “Ai giorni d’oggi – ha ricordato Shaurli – è ormai d’obbligo parlare di filiere e di Consorzi per la tutela, valorizzazione e promozione di un prodotto. A San Daniele questo aspetto ha preso vita già nel 1961, grazie alla lungimiranza di persone e istituzioni che sono state capaci di guardare lontano. Questa esperienza è l’esempio di come filiere, consorzi, organizzazioni di produttori – se si trasformano da mero proposito a realtà concretamente operative – possono produrre grandi risultati in termini di qualità e competitività, e tradursi – ha concluso l’assessore – nel giusto riconoscimento del cittadino consumatore”.
Il Consorzio associa oggi tutti i 31 produttori del prosciutto di San Daniele. Su incarico del Ministero delle politiche agricole, detiene il Disciplinare di produzione, che assicura la tracciabilità di ogni prosciutto e vigila sulla sua corretta applicazione. Inoltre protegge e tutela il marchio, realizza attività finalizzate alla valorizzazione della conoscenza e della diffusione del prosciutto di San Daniele in Italia e all’estero. Tra le altre sue attività figurano anche i servizi alle imprese quali il perfezionamento e il miglioramento qualitativo della produzione, assistenza e consulenza di carattere tecnico per i soci produttori, la salvaguarda della tipicità e delle caratteristiche del prodotto.