Gesù “è capace di rovesciare non solo pietra del suo sepolcro, ma anche quella del nostro sepolcro”. Così l’Arcivescovo di Udine nell’omelia della veglia pasquale
“Gesù, resuscitando con la forza dello Spirito Santo, è capace di rovesciare non solo pietra del suo sepolcro, ma anche quella del nostro sepolcro. Infatti, il cuore dell’uomo nel peccato è come una tomba che sa di morte e genera morte, come abbiamo visto in questi giorni”. L’ha detto l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia della veglia pasquale, celebrata in Cattedrale, nel corso della quale ha anche conferito i sacramenti dell’iniziazione cristiana a 13 catecumeni adulti.
Sono loro, ha detto mons. Mazzocato, “i protagonisti di questa celebrazione. Li accompagniamo a quest’incontro con Gesù che avviene dentro il loro cuore. Con la potenza dello Spirito Santo Gesù è capace di creare un cuore nuovo. E’ questo il vero passaggio dalla morte alla vita, dalla schiavitù del male, il più terribile dei padroni che l’uomo abbia, alla libertà di amare. Questa è la potenza che Dio crea con il suo Santo Spirito per chi crede in lui”. “Gesù – ha proseguito l’arcivescovo – riesce a spalancare la tomba del cuore dell’uomo, riempiendolo di vita nuova, di carità. E così la persona ritrova nuova vita in lui, nuova speranza”. Un rinnovamento, quello portato dallo Spirito Santo, di cui “abbiamo sempre bisogno perché c’è il rischio che nostro cuore torni a diventare una tomba. Ecco allora l’importanza di rinnovare la grazia pasquale. Questa è la grazia in cui crediamo e alla quale parteciperemo tutti assieme. Chiediamo a Gesù tanta fede da sentirci comunità che genera con la forza del Signore nuovi cristiani”.