Frutto di un’accuratissima ricerca e di un imponente scavo archivistico, è curato da Cesare Scalon e realizzato in collaborazione con tre Dipartimenti universitari di Udine, Bologna e Ravenna. Venerdì 1° dicembre l’illustrazione e la dedica all’Arcivescovo
Un lavoro di studio e di ricerca accuratissimo, a dir poco imponente, è ora custodito in un’opera di straordinario valore per la città di Udine e per il Friuli intero: si tratta de «Il Duomo di Udine. Storia e architettura tra Medioevo e Rinascimento», il volume in due tomi edito dall’Istituto Pio Paschini per la Storia della Chiesa in Friuli con Gaspari editore che sarà presentata venerdì 1° dicembre, nel Duomo di Udine, alle 17.30.
L’ampia ricerca è stata curata da Cesare Scalon e promossa dall’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli, in collaborazione con tre Dipartimenti universitari di Udine, Bologna e Ravenna con l’obiettivo di scoprire e far conoscere che cosa si nasconde sotto l’imponente struttura settecentesca del Duomo. Grazie a queste pagine il lettore viene dunque accompagnato in un percorso affascinante, impreziosito da oltre centoquaranta tavole a colori di Luca Laureati e arricchito da numerosi disegni, testimonianze cartografiche, foto storiche di cantieri di restauro e dalla ricostruzione digitale in modello 3D dell’antico edificio. Il Duomo di Udine come lo vediamo oggi è, infatti, il risultato di ricostruzioni, ampliamenti, riconfigurazioni e restauri, la cui complessa storia era stata solo in parte delineata dalla monografia di Carlo Someda De Marco (1970), che peraltro risale a ormai cinquant’anni fa, e dagli episodici contributi successivi.
Come si articola il volume
«Il volume – evidenzia il curatore della ricerca e presidente dell’Istituto Pio Paschini, Cesare Scalon – presenta i risultati di un imponente lavoro di scavo archivistico sul Duomo medievale di Udine, che fu al centro della vita religiosa della città e ne accompagnò il suo sviluppo urbanistico, economico, politico e sociale. Alla metà del Trecento, come racconta Elisabetta Scarton, Udine aveva assunto, quanto a cultura, ricchezza delle arti maggiori e ricchezza economica una sua centralità all’interno della Patria del Friuli, tale da giustificare la richiesta del patriarca Nicolò di Lussemburgo al papa di trasferirvi la sede della cattedra vescovile di Aquileia. La collegiata udinese di Santa Maria Maggiore, a cui furono affidati il servizio liturgico e la cura d’anime della città, di cui parla Andrea Tilatti, fu l’ultima delle istituzioni capitolari erette nell’antica diocesi di Aquileia».
Alle prime vicende costruttive è dedicato il contributo di Grazia Del Gobbo, di quelle successive si occupa in particolare il contributo di Stefania Grion e Gianpaolo Trevisan su «Il Duomo di Udine: cantiere e progetti (secoli XIV-XVI)». Il contributo di Fabio Massaccesi («Da Bertrando di Saint-Genieès a Nicolò di Lussemburgo: l’area presbiteriale in mutazione tra prospettiva liturgica, arte e propaganda») fornisce una solida ricostruzione della chiesa bertrandea e post bertrandea su basi metodologicamente trasversali (dati materiali, archivistici, comparativi), mentre Sandro Piussi rilegge i due portali trecenteschi sulla base di uno stringente confronto con le fonti letterarie della tradizione cristiana e con un’iconografia ampiamente documentata nell’arte figurativa del tempo.
Enzo De Franceschi, parlando della fortuna critica della decorazione pittorica che accompagnò le varie fasi costruttive del Duomo medievale, spiega come la chiesa di Santa Maria Maggiore divenne uno straordinario riferimento d’attrazione artistica, specie dopo gli interventi di Vitale da Bologna e della sua bottega. Maria Beatrice Bertone ci accompagna nella visita al Museo facendoci ripercorrere le tappe salienti della storia del Duomo dalle origini ai prodromi della riforma settecentesca.
Elementi di forte innovazione nella ricerca
Uno degli aspetti che caratterizzano questo volume è l‘utilizzo di nuove linee di indagine e l’applicazione delle tecniche di ricostruzione digitale, di cui danno conto Gianna Bertacchi, Luca Cipriani, Federica Giacomini e Alessandro Iannucci nel contributo su «Rilievi e modelli 3D per la ricostruzione virtuale». Infine l’edizione dei Libri memoriali del Capitolo e della chiesa, che costituisce il secondo tomo dell’opera, si allaccia alle tante storie di libri distrutti, dispersi, venduti, rubati che talora ricompaiono in modo inaspettato nelle biblioteche di mezza Europa e di oltre Oceano.
La presentazione
«Il Duomo di Udine. Storia e architettura tra Medioevo e Rinascimento» sarà presentato venerdì 1° novembre alle 17.30, in Duomo. Dopo i saluti delle autorità, mons. Guido Genero, vicario generale dell’Arcidiocesi, interverrà sulla dedica del volume all’arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato, che successivamente prenderà la parola. Poi Cesare Scalon, curatore del volume, illustrerà il progetto editoriale. Seguiranno gli interventi di Linda Borean dell’Università di Udine (“Un’opera tra storia e architettura”), Fabio Masaccese, Università di Bologna (“Un’opportunità di ricerca”), Gianna Bertacchi, Luca Cipriani, Federica Giacomini, Alessandro Iannucci, Università di Bologna (“Ricostruzione 3D del Duomo medioevale e anteprima del prodotto multimediale”). Gli interventi saranno intervallati da tre momenti musicali a cura della Schola Aquileiensis diretta da Claudio Zinutti.
Nella foto, di Luca Laureati, il sottotetto sopra la navata centrale del Duomo. Al di sotto delle travi trecentesche si scorge il soffitto realizzato nel Settecento