Pubblichiamo il testo integrale del messaggio che mons. Andrea Bruno Mazzocato, come di consueto, rivolge alla Chiesa udinese in occasione dell’inizio del tempo di Avvento.
Cari fratelli e sorelle,
si stanno accendendo anche quest’anno belle decorazioni luminose delle case, nei negozi, nelle piazze e lungo le strade. Sono segni di festa che ricordano che ci siamo avviati nel cammino delle quattro settimane dell’Avvento verso il Santo Natale. Anche il Vangelo, annunciando la nascita di Gesù, con le parole dell’antica profezia di Isaia, parla di luce: «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse». E prosegue: «Hai moltiplicato la gioia; hai aumentato la letizia» (Isaia 9,1-2). Chi ha visto quella luce, di cui parla il profeta, ha provato un sentimento spontaneo di liberazione e di gioia. Sappiamo per esperienza che il buio appesantisce e soffoca; una fiammella, anche piccola, che si accende è come una liberazione che ci attira perché gli uomini sono fatti per vivere nella luce.
Ascoltando tante persone avverto che c’è una diffusa sensazione di vivere un tempo sul quale sono calate pesanti e preoccupanti ombre di male e di morte.
I mezzi di comunicazione, oltre ad alcune informazioni di politica o di economia, abbondano di quelle che chiamiamo “notizie di cronaca nera”; sia locali come la tristissima uccisione della giovane Giulia che ha scosso l’Italia, che internazionali come gli eccidi perpetrati su persone inermi nelle guerre che si sono scatenate. Un’ombra di morte è calata anche sulla Terra Santa.
Come uscire da queste tenebre che pesano su tutti noi? Come arginare il dilagare di questo male? Ben venga un’instancabile azione diplomatica, nella quale si distingue anche Papa Francesco, per far tacere le armi e riaprire spiragli di pace. Ben vengano leggi più severe per contrastare azioni di violenza mortale, in particolare sulle donne. Ma non basta perché questi interventi benemeriti non arrivano a toccare il luogo dove si annidano le tenebre del male; cioè, il cuore dell’uomo, l’intimo della sua coscienza. È da lì che poi esse escono e si diffondono con l’obiettivo sciagurato di sopprimere la vita e seminare sofferenze e morte.
Oltre a Dio, chi è in grado di penetrare nella nostra coscienza è satana, nemico della vita e dell’amore. Con le sue tentazioni disorienta la mente e il cuore dell’uomo come dentro una notte di pericolosa confusione che lo porta a desiderare di fare il male e lo spinge a compiere peccati contro Dio, contro se stesso e contro i suoi simili.
In questo modo il demonio si crea degli alleati che escono allo scoperto con azioni, a volte terribili, di male; alcune, note a tutti, le ho appena ricordate. Gesù è il Figlio di Dio Padre che è venuto tra gli uomini per portare la sua luce dentro le loro coscienze. È questa la luce preannunciata dal profeta Isaia che ho citato all’inizio. Gesù ha acceso la luce della compassione di Dio su noi uomini che, con il cuore oscurato dal peccato, diventiamo nemici di Dio, estromettendolo dalla nostra vita, e ostili se non nemici gli uni degli altri, fino anche alle estreme conseguenze.
Con umiltà e sincerità dobbiamo confessare che ognuno ha nel suo cuore delle ombre, più o meno dense di peccato. Il tempo dell’Avvento sia l’occasione provvidenziale per tornare ad aprire la nostra coscienza alla luce di Gesù che viene dal Cielo per portare la vera pace, come hanno cantato gli angeli la notte della nascita del Signore.
Buon Avvento in cammino verso il Santo Natale
mons. Andrea Bruno Mazzocato
+Arcivescovo di Udine