La misura avrà durata di dieci giorni, prorogabile fino a 6 mesi
Il Governo ha deciso di sospendere il trattato di Schengen e ripristinare i controlli ai confini con la Slovenia. La misura avrà una durata, intanto, di dieci giorni, a partire da sabato 21 ottobre. «Obiettivo – ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – è la prevenzione del terrorismo e della criminalità organizzata dopo il cambiamento della situazione in Europa e nel Medio Oriente».
«Sono questioni di sicurezza nazionale e me ne assumo la piena responsabilità» ha commentato da parte sua la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La procedura d’urgenza durerà 10 giorni, ma sarà prorogabile fino a un totale di 6 mesi al massimo.
Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, in questi giorni in missione istituzionale negli Stati Uniti, ha commentato: «Non fa mai piacere chiudere i confini. Nessuno avrebbe voluto questo epilogo, ma il Governo ha preso questa decisione con il primo fine di garantire la sicurezza dei cittadini». «Va da sé – ha proseguito Fedriga – che si tratta di una scelta difficile, che non fa piacere a nessuno».
Il ministro dell’Interno sloveno Bostjan Poklukar, dal canto suo, ha sottolineato a Piantedosi l’importanza della «temporaneità e proporzionalità di questa misura» e ha chiesto che le misure siano «proporzionate e amichevoli nei confronti dei cittadini sloveni, in modo da non infrangere i legami culturali, di amicizia e familiare delle persone che vivono lungo il confine». I due ministri hanno inoltre convenuto che i vertici delle polizie dei due Paesi si incontreranno presto per decidere come e dove attuare la misura.
Il Pd critica la decisione del Governo. La deputata Debora Serrachiani, già presidente del Friuli-Venezia Giulia, ha rimarcato che «così si limita la libertà di transito e si creano disagi per i cittadini italiani che lavorano oltreconfine. Non si può pensare di fermare così la rotta balcanica», ha aggiunto Serrachiani.