Nei primi nove mesi del 2023 il numero di occupati in Friuli-Venezia Giulia è pari in media a 518.700 unità, 4.700 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-0,9%). Aumentano gli inattivi
La flessione rilevata fa seguito ad una fase di rallentamento tendenziale dell’occupazione, iniziata nell’ultima parte del 2022 (-0,5% nel terzo trimestre, -1,7% nel quarto), dopo un forte incremento registrato nel primo semestre. Il terzo trimestre del 2023, comunque, ha interrotto questa dinamica (segnando +0,2% rispetto al terzo trimestre 2022). Lo evidenzia il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Istat.
La diminuzione del 2023 ha riguardato in egual misura sia la componente maschile (-1,2%), sia quella femminile (-0,5%). La variazione negativa si è invece concentrata nell’ambito dell’occupazione dipendente (-6.900 unità, pari a -1,6%); tra i settori risulta più colpita l’industria (-7.100 unità, -5,4%), sono stabili le costruzioni. Nel terziario, invece, la contrazione registrata del raggruppamento che include commercio, alberghi e ristoranti (-4.300 unità) è stata compensata dalla variazione di segno opposto delle altre attività dei servizi (+6.100 unità). Il tasso di occupazione regionale (calcolato nella fascia di età compresa tra 15 e 64 anni) nel terzo trimestre di quest’anno si è attestato al 68,3% (75% per i maschi contro il 61,4% delle femmine). Pur mantenendosi su un valore piuttosto elevato, il tasso di occupazione del Friuli Venezia Giulia è il più basso del Nordest (nelle altre tre regioni supera il 70%).
Meno disoccupati e più inattivi
Anche il numero di persone in cerca di occupazione risulta in significativa flessione nel 2023 (-1.800 unità rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, pari a -6,5%). Tale diminuzione ha riguardato soprattutto la componente maschile (-1.100 unità), mentre il numero di donne disoccupate è rimasto quasi invariato. Il tasso di disoccupazione regionale nel terzo trimestre del 2023 si è attestato al 4,8% (5,4% per le donne, 4,4% per gli uomini). La contemporanea riduzione del numero di occupati e delle persone in cerca di un impiego è stata accompagnata da un incremento del numero di inattivi (+1.100 unità nella fascia di età 15-64 anni nella media dei primi nove mesi del 2023). Tra questi è aumentata la componente di coloro che non cercano e non sono disponibili a lavorare (+4.300 unità), perché sono già pensionati, oppure sono studenti, invalidi, ecc.
Le aperture di partite Iva
Nei primi nove mesi del 2023 il numero di aperture di partite Iva in regione è stato pari a 6.739, un dato leggermente superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+0,8%, pari a +54 aperture). Tale dinamica è stata determinata dagli incrementi registrati nelle province di Pordenone (+4,4%) e Udine (+3,3%), che compensano le flessioni osservate in quelle di Gorizia (-5,8%) e Trieste (-4,2%). A livello nazionale il saldo è negativo (-3,9%), a causa principalmente delle notevoli contrazioni rilevate in agricoltura (-23,3%), nelle costruzioni (-11,4%) e nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (-8,8%). Si ricorda che i dati statistici relativi alle aperture delle nuove partite Iva di imprese e professionisti sono quelli comunicati all’Amministrazione Finanziaria e memorizzati nelle banche dati dell’Anagrafe Tributaria. Le informazioni riguardanti le chiusure non vengono invece pubblicate perché non significative da un punto di vista economico, in quanto al momento della cessazione dell’attività spesso i contribuenti non adempiono all’obbligo di chiusura della partita Iva.