Svolta nella vicenda dell’insegnante di 58 anni aggredita e ferita in un autogrill il giorno di Santo Stefano vicino a Firenze. L’ex marito, Carlo Birtig, 64 anni, originario di Brischis di Pulfero, ma residente a Segrate, è stato fermato ieri (mercoledì 10 gennaio) in Friuli. Un’aggressione frutto di “un’accurata preparazione”, secondo un piano che il 65enne avrebbe avviato dal 22 dicembre scorso, giorno in cui si era concluso con la messa alla prova il processo a suo carico per una precedente presunta violenza nei confronti della ex moglie che aveva causato la stessa separazione.
L’aggressione ha avuto luogo nell’autogrill Bisenzio nord dell’A1 durante il viaggio di ritorno a casa della donne e delle due figlie dal Lazio, dove aveva trascorso le feste con i parenti, alla Lombardia. Mercoledì 10 gennaio il fermo dell’uomo per tentato omicidio e calunnia.
Proprio sull’ex marito si erano concentrati i primi sospetti: il 65enne si era presentato spontaneamente a una caserma dei carabinieri di Udine, mettendosi a disposizione delle autorità per dare i chiarimenti che fossero serviti e gli venissero chiesti. Gli accertamenti condotti, analizzando in particolare i filmati delle strade che l’ex marito avrebbe percorso, hanno portato poi al suo fermo.
Secondo gli investigatori, come riporta l’Ansa, l’ex marito, dopo aver noleggiato in Slovenia una Fiat Tipo grigia, con targa slovena, avrebbe applicato sulla vettura una targa italiana, riconducibile a un’auto dello stesso modello e colore intestata a una persona domiciliata in Piemonte e totalmente ignara. Con quella vettura l’uomo avrebbe inseguito la donna fino a Cerveteri, in provincia di Roma, dove solitamente passava le vacanze di Natale con i parenti e poi sarebbe rimasto in zona. La donna il 26 è poi ripartita con le figlie di 29 e 31 anni per Segrate dove risiede venendo seguita dall’ex. Alla stazione di servizio Bisenzio nord l’uomo, con il volto coperto da cappello e occhiali scuri, l’avrebbe aggredita mentre si trovava da sola in auto: le figlie erano scese per raggiungere la stazione. L’avrebbe colpita al viso cercando poi di sferrarle tre fendenti al petto, con un coltello seghettato, non andati a buon fine per la prontezza della donna che si era difesa scalciando e riuscendo infine a fuggire e a chiedere aiuto: per lei 15 giorni di prognosi per una ferita a una gamba. L’uomo sarebbe quindi scappato, uscendo dall’A1 a Calenzano e, dopo aver sostituito la targa italiana con quella slovena, sarebbe rientrato al suo domicilio percorrendo strade secondarie.