«Piuttosto che utilizzare norme forti, norme shock che talvolta si tramutano in norme propaganda, è utile forse accompagnare, ascoltare chi produce e cercare di mettere in campo delle norme che in prospettiva possono dare risultato». Così Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Fvg e della Conferenza delle Regioni, sulle motivazioni della protesta degli agricoltori in vari paesi dell’Ue.
«C’è una contestazione – ha detto Fedriga a Sky Tg 24 – rispetto ad alcune politiche europee che mettono in difficoltà il sistema dell’agricoltura. Io sono assolutamente aperto al dialogo per quanto riguarda ovviamente le nostre competenze. Capisco che siano limitate e so altrettanto che la protesta non riguarda le politiche agricole regionali e nemmeno quelle nazionali, ma riguarda le scelte europee che alle volte sono lontane dal mondo produttivo».
Fedriga si è detto poi «convinto delle buone intenzioni della Commissione europea, dopo di che però queste buone intenzioni bisogna declinarle a realtà e quindi capire che anche i primi miglioramenti, penso particolarmente a quelli dal punto di vista ambientale, devono essere accompagnati. Non a caso si parla di un percorso e non di una trasformazione tout court perché una trasformazione tout court vorrebbe dire abbandonare totalmente alcuni settori produttivi e abbiamo visto che quando ci sono crisi economiche, crisi di settore, in realtà il primo a rimetterci è l’ambiente».
