Il Consiglio comunale di Udine non ha approvato la richiesta di cittadinanza onoraria al portiere del Milan, Mike Maignan. L’appello era stato lanciato dal primo cittadino, Alberto Felice De Toni, in seguito agli incresciosi episodi avvenuti durante la partita Udinese-Milan del 20 gennaio scorso, quando alcuni tifosi bianconeri hanno rivolto al portiere avversario – francese di origini africane – degli insulti di natura razzista.
La proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Maignan ha raccolto i 25 voti della maggioranza, mentre tutti i 13 consiglieri di opposizione hanno bocciato l’ordine del giorno: in questo modo la soglia dei tre quarti dei voti (31 preferenze) non è stata raggiunta.
Condannando con chiarezza gli insulti razzisti, il centro-destra ha motivato il rifiuto affermando che la cittadinanza onoraria non sia lo strumento più adatto per mostrare la solidarietà al portiere milanista. Il sindaco De Toni, dal canto suo, ha parlato di «occasione persa» per la città. «Se non ci unisce la lotta al razzismo, cosa ci unirà?». Alla seduta hanno preso parte anche alcuni tifosi dell’Udinese, mentre altri non hanno potuto entrare in aula a causa del raggiungimento della capienza limite.
Stadio chiuso, si attende l’esito del ricorso
La giustizia sportiva, nel frattempo, ha sanzionato l’Udinese con la chiusura dello stadio per il prossimo turno casalingo, previsto sabato 3 febbraio alle 15: sotto l’arco del “Friuli” sarà ospite il Monza di Galliani. L’Udinese calcio ha presentato ricorso, giudicando eccessiva la chiusura dell’intero impianto: l’esito del ricorso è previsto tra mercoledì 31 gennaio e giovedì 1° febbraio.