Domenica 11 febbraio, memoria della Beata Vergine di Lourdes, la Chiesa celebra la Giornata mondiale del Malato, istituita nel 1992 da Giovanni Paolo II. Nelle Parrocchie friulane l’attenzione ai malati non è confinata a una sola giornata lungo l’anno, ma si sviluppa con costanza e assiduità. Quando non può il sacerdote, sono persone laiche – i ministri straordinari della comunione – a farsi prossimi a chi non può uscire di casa, portando il conforto della comunità e pregando assieme.
In occasione della Giornata del malato, diverse Parrocchie propongono una celebrazione con il Sacramento dell’Unzione degli infermi. Partendo dalla città, l’Unzione degli infermi sarà impartita durante le Messe domenicali nelle chiese della B.V. del Carmine (ore 11), San Paolino (ore 8.30 e 11), Laipacco (ore 9.45).
A Pasian di Prato il Sacramento dell’Unzione degli infermi sarà offerto alle 16 di domenica 11 febbraio in chiesa a Pasian di Prato. A Codroipo, domenica 11 febbraio alle 15.30 in Duomo, ci saranno i Vespri solenni nel corso dei quali sarà conferita l’Unzione degli infermi ad anziani e ammalati della comunità. Nella zona di Rivignano, la chiesa parrocchiale di Campomolle domenica 11 febbraio alle 10.45 ospiterà una Messa per tutti gli ammalati.
Una particolare occasione sarà offerta dall’Apostolato della preghiera: sabato 10 febbraio a partire dalle 9 il Santuario di Ribis di Reana ospiterà una mattinata di preghiera e riflessione; al termine della Messa (prevista alle 10) sarà impartito il Sacramento dell’Unzione degli infermi.
Unzione degli infermi o estrema unzione?
L’origine del nome di questo sacramento si trova nella lettera di Giacomo (5,14-15): «chi è malato, chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa ed essi preghino su di lui dopo averlo unto con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati».
Oggi il sacramento dell’Unzione dei malati è offerto nella luce della vicinanza di Cristo al malato e al sofferente. La Chiesa lo amministra a chi, malato gravemente oppure anziano, è ancora capace di intendere e volere, così da rafforzare la sua fede pur nella malattia o nell’anzianità. Il Sacramento, quindi, non va inteso soltanto per essere l’estrema celebrazione per persone morenti: esso si può celebrare anche in forma comunitaria, nella quale la comunità cristiana intera prega per i suoi membri malati.