Le Acciaierie Bertoli Safau (Abs) di Cargnacco, divisione del Gruppo Danieli di Buttrio, presentano il piano di sostenibilità finalizzato a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera, aumentare l’economia circolare e la sostenibilità ambientale della supply chain.
Obiettivo: -30% di emissioni di CO2 entro il 2030
Il piano prevede un investimento complessivo di 572 milioni di euro sui temi ESG (Environmental, Social e Governance) e si compone di sei grandi progetti, tutti sviluppati sul territorio friulano, con obiettivi concreti che contribuiranno a ridurre le emissioni di CO2 del 30% entro il 2030 e che rappresentano la prima tappa del percorso verso la neutralità carbonica (o Net Zero) entro il 2050.
Il piano: sei progetti.
1 Efficientamento degli impianti
Il piano comprende innanzitutto differenti interventi di efficientamento degli impianti, rispetto ai quali, per ridurre i consumi (e le emissioni) e migliorare le performance negli impianti esistenti soprattutto con particolare riguardo alla linea di laminazione barre, denominata Luna.
2. Digital green Plant
Circa metà degli investimenti sarà effettuato entro il 2026 con il Digital green plant, la nuova linea che permetterà la produzione di circa 700.000 t/anno di prodotti a basse emissioni di CO2.
Il cuore della linea sarà il nuovo forno digitale completamente chiuso e automatizzato, alimentato dal sistema Q-One di tecnologia Danieli e supportato da intelligenza artificiale che permetterà un preciso controllo di ogni fase del processo produttivo e, conseguentemente, la riduzione dei consumi di energia elettrica e gas. L’energia di alimentazione dell’impianto potrà, inoltre, essere autoprodotta da fonti rinnovabili. Trasferimento efficiente dell’energia, automatizzazione del processo, recupero del calore residuo per scaldare il rottame in carica sono caratteristiche che permetteranno di ottenere acciaio a bassa impronta carbonica. Il limitato impatto ambientale sarà anche assicurato dalla progettazione “zero water discharge” con il recupero totale delle acque di raffreddamento e “zero waste” con il recupero totale degli scarti di lavorazione. Tutte queste componenti garantiranno la riduzione delle emissioni CO2 del 25%, dei consumi elettrici del 15% e un consumo di metano inferiore dell’80% rispetto agli attuali forni, che saranno a loro volta sostituiti entro il 2028 con la stessa tecnologia di ultima generazione.
3. Autoproduzione da fotovoltaico
Nell’ambito energetico, il piano di Abs prevede una strategia basata sulla differenziazione delle fonti, integrando l’attuale fornitura di energia elettrica con l’autoproduzione da fotovoltaico.
Abs prevede infatti l’installazione di pannelli fotovoltaici per una capacità di 16 MWp. I primi 5,5 MWp sono stati già installati nelle coperture di due edifici ed entreranno in pieno esercizio a partire dal mese di aprile. Un secondo lotto di pannelli sarà installato successivamente, fino a raggiungere, entro il 2025, la produzione prevista.
4. Idrogeno verde in sostituzione del metano
Abs è attiva anche nella sperimentazione dell’utilizzo dell’idrogeno verde (ossia prodotto con fonti rinnovabili). Ha infatti presentato la candidatura al Pnrr 3.2 Hard to Abate del quale riceverà esito nelle prossime settimane. Il progetto prevede l’installazione di un elettrolizzatore (potenza 1,5 MW) alimentato con pannelli fotovoltaici (7 MWp) per produzione e utilizzo di idrogeno verde in sostituzione al metano nei forni di riscaldo e trattamento termico, che saranno efficientati con la sostituzione dei bruciatori con componenti hydrogen ready progettati per operare con un sistema di alimentazione mista fra metano e idrogeno.
Nell’ambito dell’idrogeno verde, ABS sta anche partecipando attivamente alla costruzione di una filiera dell’idrogeno, come previsto dal progetto pilota di cooperazione transfrontaliera NAHV. Tale progetto vede differenti aziende friulane, slovene e croate lavorare all’obiettivo comune di creare una supply chain completa, a partire dalla produzione di idrogeno verde fino al suo stoccaggio, trasporto e utilizzo. In tale progetto, già finanziato nell’ambito Horizon, Abs sarà l’utilizzatore dell’idrogeno verde in sostituzione, anche in questo caso, del gas metano.
5. Cattura ed utilizzo del carbonio
La spinta verso la decarbonizzazione ha condotto Abs, insieme alla Capogruppo Danieli, a prevedere la tecnologia Ccu (Carbon Capture Use) in un progetto che intende catturare la CO2 emessa dai forni di riscaldo utilizzandola, insieme alla soda caustica, per la produzione di bicarbonato di sodio. Tale intervento consentirà ad Abs di recuperare fino a 13.000 tonnellate di CO2 all’anno dal solo laminatoio di produzione di Linea Saturno, realizzando circa 25.000 ton di bicarbonato di sodio.
6. Efficientamento dell’utilizzo del rottame in ingresso
Una parte importante degli investimenti comprenderà infine anche interventi tesi a efficientare l’utilizzo del rottame in ingresso, migliorando il trattamento della materia prima in modo da ridurne la pezzatura, separare gli inerti presenti nel materiale e quindi favorire la diminuzione dei consumi energetici e il miglioramento della resa. Grazie a un innovativo software il rottame verrà anche analizzato e separato per categorie analitiche. “Per produrre il nostro acciaio ricicliamo un prodotto di scarto, ovvero il rottame ferroso, e ciò garantisce un ciclo che ha impatti minimi rispetto alla produzione tradizionale da carbone – ha commentato l’amministratore delegato Stefano Scolari. Il nostro è quindi un processo già oggi virtuoso, anche grazie agli investimenti degli ultimi 10 anni per oltre 1 miliardo di euro in sistemi produttivi innovativi ed efficienti che ci permettono di avere ridotti consumi di risorse e di minimizzare gli sprechi. Le sfide del futuro sono la decarbonizzazione, il risparmio energetico, il riciclo dei materiali di scarto per il riutilizzo. È su questi temi che si fonda il nostro piano strategico dei prossimi anni: si tratta di un percorso ambizioso, fatto di progetti e obiettivi concreti che hanno come priorità il valore per la comunità e l’attenzione all’ambiente”.