Nella prima stazione della Via Crucis guardiamo a Gesù condannato da Pilato, di fronte ad una folla inferocita, alla morte di croce. Mi ha sempre interrogato questa scena sulla reazione del popolo di fronte al richiesta da parte del Governatore della Giudea di voler risparmiare Cristo oppure il dover liberare il criminale Barabba.
Eppure alcuni giorni prima proprio la stessa folla lo osannava e festante accoglieva Gesù mentre faceva il suo ingresso a Gerusalemme come Re dei Giudei, Re della Gloria, il Figlio di David! In un arco temporale brevissimo il popolo aveva mutato opinione verso Gesù, verso la sua Persona, trascinati dai sentimenti di opposizione al suo riguardo da parte dei Sacerdoti e Scribi di quel tempo.
Come non pensare quindi alla facilità con cui anche noi in questo tempo cambiamo repentinamente le opinioni, i giudizi, i parametri con cui misuriamo i comportamenti degli altri emettendo con grande disinvoltura sentenze e assoluzioni impregnate da evidenti ingiustizie e lontane dalla Verità.
Talvolta siamo delle “banderuole” , delle canne sbattute dal vento che si lasciano portare passivamente là dove il vento vuole, là dove il male è padrone delle umane povertà.
Succede anche oggi di tradire il Buon Pastore, Colui che è via, verità e vita per i nostri interessi personali, per i nostri tornaconti umani.
Solo l’umiltà e l’amore di Cristo possono guarirci dai nostri egoismi e frustrazioni per trasformare le nostre vite in cattedrali di Speranza e Carità.
Bruno Temil