Alla figura straordinaria di Ildegarda di Bingen è dedicato l’incontro pubblico che si terrà sabato 9 marzo, alle ore 20.45, nella chiesa di San Marco a Udine. Il relatore don Carlo Gervasi illustrerà l’assoluta poliedricità umana, culturale, scientifica e artistica della santa nata nel 1098 a Bermersheim vor der Höhe in Germania, morta nel 1179 a Bingen sul Reno, sepolta nella vicina Eibingen.
Il parroco sarà affiancato dalle voci narranti di Maria Deganutti e Francesco Cevaro, nonché dal coro femminile parrocchiale che eseguirà uno degli inni composti dalla santa.
Chi fu Santa Ildegarda di Bingen
Nel menzionare la vastissima cultura di Ildegarda, la studiosa Fiona Maddocks, sua biografa, l’ha ricordata come “una dei primi scienziati e medico, che sapeva fare di tutto. Qualcosa di straordinario per l’epoca”. Infatti, prima donna in Occidente a comporre musica, prima donna chiamata dai vescovi a predicare nelle cattedrali, Ildegarda è stata fondatrice di monasteri, profetessa, guaritrice, erborista, naturalista, cosmologa, gemmologa, filosofa, artista, poetessa, drammaturga, studiosa delle lingue e consigliera di papi, re e imperatori. Alla morte fu proclamata santa a furor di popolo, riconosciuta come tale anche da diverse Chiese protestanti. Proprio ai suoi testi di musica, teologia e medicina è dovuta la sua fama. Del resto, fu il suo contemporaneo Bernardo di Chiaravalle a invitarla a riconoscere i grandi doni che Dio le aveva fatto e a far conoscere a tutti le sue visioni mistiche. E se Giovanni Paolo II la salutò come “luce del suo popolo e del suo tempo, profetessa della Germania”, nel 2012 Benedetto XVI la proclamò dottore della Chiesa, mentre nel 2021 papa Francesco ne ha istituito la memoria facoltativa e universale, fissandola al 17 settembre, giorno della sua nascita al cielo.
Nella cultura recente
Riflettendo sulla figura di Ildegarda, Alessandro Barbero si è chiesto: “Ma come hanno permesso nel Medio Evo a una donna, a Ildegarda, di essere scrittrice, compositrice, predicatrice, consigliera di papi e imperatori?” Lo storico, dichiaratamente ateo, si è risposto ponendo un’altra domanda: “Siamo sicuri che il Medio Evo fosse come ce lo raccontano, cioè un’epoca buia?” e aggiungendo: “In realtà, il Medio Evo era di una libertà estrema”.
A Ildegarda sono stati dedicati 2 film, “Vision” di Margarethe von Trotta e “Niente è come sembra” di Franco Battiato, oltre al documentario “Journey into the dark ages” di Ken Follett.
Flavio Zeni