«Con il Comune ci siamo confrontati in maniera positiva sul tema della Ztl per quel che riguarda l’incremento dei posti riservati al carico e scarico. Del resto, eravamo già concordi sull’impostazione del regolamento firmato dalla precedente amministrazione. Ma, nel quadro complessivo della viabilità cittadina, non possiamo nascondere la forte preoccupazione su più fronti aperti, a partire da quello dei parcheggi». Giuseppe Pavan, presidente mandamentale di Confcommercio Udine, interviene sulla questione «non risolta» delle aree di sosta. «Non c’è dubbio che ridurre il numero dei parcheggi a raso sia una scelta contraria agli interessi di una città che, per quel che riguarda la possibilità di sosta in struttura, è già carente – spiega Pavan –.
L’amministrazione comunale ci ha presentato uno studio fatto sul mese di luglio, ma le vere valutazioni si devono fare nei mesi di maggiore traffico e nelle ore di maggiore afflusso, quando i cittadini sono realmente costretti ad andare a caccia dei pochi parcheggi disponibili. Una situazione che certamente non incentiva la presenza di consumatori, elemento determinante per la vivacità economica di Udine».
A intervenire sono anche il vicepresidente di Confcommercio provinciale Fabio Passon e il referente dei pubblici esercizi udinesi Giovanni Pigani: «Purtroppo, dall’assessorato Marchiol non abbiamo informazioni precise su una politica che ci pare purtroppo indirizzata a ridurre ulteriormente i parcheggi a raso. Con effetti negativi su commercio, turismo, servizi e professioni».
Di tagli, ricorda ancora Pavan, ce ne saranno prossimamente in piazza Primo Maggio per la presenza del luna park, «ma chiediamo sin d’ora all’assessore trasparenza rispetto alle voci di una diminuzione dei parcheggi in quella piazza anche una volta che gli spazi saranno liberi dalle giostre. Apprezziamo il lavoro che si è iniziato a fare assieme al city manager, ma rimarchiamo che alcune vie chiave del centro come via Vittorio Veneto vanno restituite alla loro importanza commerciale e di pubblico esercizio. Altrimenti, diminuirà anche il valore immobiliare della zona.
Confcommercio Udine – concludono Pavan, Passon e Pigani – auspica che ci sia un ripensamento rispetto a un indirizzo mirato ad allontanare le presenze in città. Vogliamo essere attrattivi o preferiamo chiudere tutto in questo momento delicato per i centri storici? All’assessore Marchiol diciamo che a volte è meglio fare un passo indietro per il bene sia della politica che governa sia di chi rischia quotidianamente di suo nell’attività economica».