Un amore definito “caparbio” per le proprie radici. E la capacità di “contagiare” con questo sentimento anche chi non è originario del posto. Ecco le “fondamenta” da cui prende vita anche quest’anno la “Procesion di Viners Sant”, la rappresentazione vivente della “Via Crucis” di Vinaio, località del comune di Lauco, in programma venerdì 29 marzo, a partire dalle ore 21. Una Santa Processione che ha saputo far fronte non solo allo scorrere del tempo, ma anche al fenomeno inarrestabile dello spopolamento delle terre alte. Se nella frazione “resiste” una ventina di residenti, grazie alla Pro Vinaio – in occasione della sacra rappresentazione e di qualche altro appuntamento nel corso dell’anno – le forze raddoppiano; e quella che era un’antica tradizione le cui origini si perdono nel tempo (non è stato possibile risalire alla data della prima messa in scena) ritorna puntuale nella notte del Venerdì Santo, dopo essere stata “dimenticata” per parecchio, con una interruzione che dal 1954 è proseguita fino al 2002.
«Da 22 anni però il coinvolgimento si è allargato – spiega con un pizzico di orgoglio Andrea Castenetto, presidente della Pro Vinaio, diventato “amico” della borgata seppur viva a Savorgnano del Torre –, e l’appuntamento è il risultato di un’ampia collaborazione tra gli abitanti, gli ex residenti e i tanti amici del paese che insieme si danno da fare affinché questa storica tradizione non vada perduta».
Si è ripartiti andando a ricercare l’essenza dell’evento negli antichi archivi parrocchiali e ascoltando le testimonianze di chi in passato aveva preso parte alla processione o ricordava racconti e aneddoti degli anziani del paese. «L’idea era riproporre la “Via Crucis” così come era stata pensata in origine, con preghiere, antichi canti latini e ricche scenografie». L’intento, grazie a un ampio coinvolgimento che di fatto ricalca quello che anticamente vedeva tutte le famiglie di Vinaio impegnate nell’allestimento della “Procesion”, ha portato a riproporre «non uno spettacolo, ma la testimonianza singolare di un percorso di fede vissuto nel segno della tradizione», sottolinea Castenetto.
Una trentina di figuranti – i cui abiti, con dovizia di particolari, sono stati cuciti negli anni ’90 dalle donne di Vinaio – fa rivivere le tappe della Passione di Gesù – cattura, processo e morte, tra ingiurie e percosse dei soldati romani –, con partenza e ritorno alla chiesa dei Santi Andrea e Tommaso dove la preghiera sarà guidata dal parroco don Giampietro Fossà. Poi la “Via Crucis” lungo le strade del paese illuminate unicamente dalla luce delle torce, accompagnata da dialoghi in friulani e antichi canti quasi dimenticati: l’”Incipit oratio” che precede l’arrivo dei soldati alla ricerca di Gesù, il “Vexilla” che, alternato alle preghiere, accompagna la processione fino alla morte di Gesù, momento in cui si lascia spazio alle note del “Miserere”.
In occasione dell’evento – promosso in collaborazione con l’Amministrazione comunale – sarà messo a disposizione del pubblico un servizio di bus-navetta dal campo sportivo di Porteal alla fermata delle corriere di Vinaio.
Monika Pascolo