Trasformare un orto tradizionale in uno sinergico, sperimentando un modo diverso di coltivare la terra. Si chiama “ABC dell’orto sinergico”, il corso per apprendisti agricoltori avviato a Muzzana del Turgnano, su intuizione dell’Amministrazione comunale che ha affidato la gestione dell’iniziativa alla Cooperativa sociale Itaca.
Un nuovo progetto – sostenuto da un contributo della Fondazione Friuli concesso nell’ambito del bando Welfare – avviato mercoledì 27 marzo alla Casa delle Associazioni con il primo dei quattro appuntamenti in programma, curati dall’agronomo Alessandro Riccetto, esperto che ha fatto parte della progettazione degli “Orti sociali” di Muzzana. Non a caso, infatti, la proposta formativa è ospitata nella località della Bassa Friulana dove da qualche tempo i cittadini possono fruire di uno spazio non solo per sperimentare la coltivazione, ma anche per vivere l’inclusione e la socialità, mettendo a disposizione competenze e saperi, e condividendo un ampio ventaglio di attività. Progetto che è ospitato nell’area parrocchiale retrostante la storica Villa Rubini (ora sede della biblioteca comunale), concessa in comodato d’uso ultradecennale al Comune. Lo spazio è caratterizzato da diverse postazioni di lavoro di varie altezze, appositamente progettate e accessibili anche a persone in carrozzina o con difficoltà motorie.
Tornando al corso, le lezioni teoriche sono incentrate su progettazione e avvio di un orto sinergico, caratterizzato da una coltivazione effettuata con il metodo che armonizza tempi della natura ed esigenze dell’ambiente. Quelle pratiche saranno invece ospitate proprio all’Orto sociale (in vicolo di Sopra, 9), il 13 e 27 aprile (dalle 9.30 alle 11), occasione per sperimentare un modo diverso per “trattare” la terra.
L’orto sinergico è un modo di coltivare che mira a creare un ecosistema in cui le piante, gli animali e l’ambiente circostante lavorano insieme in armonia. È basato sull’utilizzo di tecniche naturali, come la rotazione delle colture, la lotta biologica e l’impiego di compost, per creare un ambiente di crescita sostenibile. Inoltre, incoraggia l’utilizzo di tecniche di coltivazione che riducono al minimo l’impatto ambientale, usufruendo di materiali riciclati e fertilizzanti naturali.
Monika Pascolo