Ha preso ufficialmente il via lo scorso 2 aprile la nuova Zona a traffico limitato (Ztl) del centro di Udine. Un cambiamento che ha riguardato soprattutto la creazione di due aree distinte – una completamente pedonale e una a traffico limitato – con nuove regole per gli accessi di privati e di lavoratori. Per entrare in centro, quindi, sono diventati necessari appositi pass, differenti in base alla zona e a chi richiede il documento (residenti, frontisti, persone con disabilità, commercianti, fornitori…). All’interno delle nuove aree, infine, sono previsti parcheggi solo per le attività di carico e scarico, i taxi e le persone con disabilità.
Le novità, come spesso succede, si portano dietro una coda di polemiche. E così è stato anche per la nuova Ztl udinese che, secondo Confcommercio, ha proprio nella questione dei parcheggi uno dei punti critici. Sono 600 le richieste di pass già approvate dal Comando di Polizia; 874 invece le auto di servizio pubblico di varia natura che potranno avere accesso in caso di attività lavorativa.
«Avevamo chiesto all’amministrazione di risolvere i problemi di parcheggio prima di introdurre le nuove regole – sottolinea Giuseppe Pavan, presidente del mandamento di Udine di Confcommercio –. Gli stalli a raso sono diminuiti, mentre i posti in struttura sono quasi sempre pieni e si osservano situazioni di intasamento sia in entrata che in uscita dal centro storico. Come categoria ci siamo attivati e stiamo studiando assieme ai nostri tecnici alcune soluzioni che possono essere suggerite all’amministrazione comunale per migliorare la situazione».
«Dobbiamo essere critici, ma anche, anzi soprattutto, propositivi, perché solo così possiamo contribuire a risolvere i problemi di Udine», ha proseguito Giovanni Da Pozzo, presidente provinciale di Confcommercio Udine e della Camera di Commercio di Pordenone e Udine. Citando una analoga iniziativa del 2017, Da Pozzo ha messo sul tavolo pure l’ipotesi di lavoro di un nuovo sondaggio di monitoraggio delle opinioni che i consumatori hanno di Udine e della sua offerta economica. «Questa è una fase di buoni risultati per l’ospitalità, la ristorazione e i servizi, mentre il commercio fatica – ha osservato –. Fondamentale conoscere le esigenze e i punti di vista di chi entra in città per effettuare acquisti».
Da Pozzo ha anche fatto sapere che «Confcommercio avrà un incontro con il vicesindaco Alessandro Venanzi e con l’assessore a Lavori pubblici, Viabilità, Verde pubblico, Ivano Marchiol, venerdì 19 aprile per discutere delle tematiche legate alla città di Udine. Si parlerà di Ztl, ma anche dei dehors, che sono stati la soluzione chiave per la sopravvivenza delle attività economiche in tempo di pandemia». Al centro della discussione sui tavolini all’aperto c’è soprattutto piazza San Giacomo, dove stanno per scadere le proroghe per l’occupazione del suolo pubblico iniziate nel 2020. Il rischio è che si torni al regolamento comunale in vigore, che comporterebbe l’eliminazione di circa il 20% dei dehors attuali. Ecco perché il Comune ha già predisposto alcune modifiche al regolamento, che pare però abbiano trovato resistenze da parte della Soprintendenza. «Nessuno penserebbe di mettere a rischio il plateatico», ha messo le mani avanti Da Pozzo, aggiungendo: «Udine deve recuperare il suo ruolo mercantile, che è sicuramente economico, ma soprattutto sociale. E dunque, con tutto il rispetto per gli interessati, non possiamo che ribadire che la città appartiene a chi la vive e a chi, per scelta dei cittadini, la amministra».
Valentina Viviani