Il 6 maggio del 1976 continua a essere una data spartiacque nella storia del Friuli. Resta il ricordo di una immane tragedia, il dolore per chi perse la vita e la vicinanza alle famiglie delle vittime, ma anche l’orgoglio legato a una ricostruzione dal basso che è ancora un modello per tutta l’Italia. A 48 anni dal sisma, sono queste – come riporta una nota – le riflessioni maturate in seno al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Una regione che nel dopo terremoto – prosegue la nota – non solo si è rialzata ma ha saputo individuare una sua peculiare strada per lo sviluppo economico e sociale, nel segno di un’autonomia che era e rimane un sentimento ancor prima che un’opportunità dettata dalle parole scritte sullo Statuto. Nel segno di una rinnovata consapevolezza della propria storia e delle proprie radici, nel dopo terremoto – conclude la nota – sono nate istituzioni importanti come l’Università del Friuli e l’Area di ricerca a Trieste, in grado di accompagnare la crescita economica di un territorio desideroso di futuro, oggi come allora.
L’anniversario del terremoto del Friuli è stato ricordato anche dal commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli, come “una pagina drammatica che ha segnato profondamente il nostro Paese”. “La fase post-siSma del Friuli – ha aggiunto Castelli – pose le basi per la nascita del Servizio nazionale di Protezione civile nel 1981”. “Per la prima volta furono individuati gli organi ordinari – ministro dell’Interno, prefetto, commissario di governo nella Regione, sindaco – e straordinari della Protezione civile”, ha detto ancora il commissario. “Inoltre – ha aggiunto – grazie all’intuizione di Giuseppe Zamberletti, furono disciplinate le varie competenze”. “L’esperienza post sisma Friuli è stata un passaggio fondamentale per la creazione di un sistema organizzato di Protezione civile in Italia, un modello unico al mondo che vede lavorare fianco a fianco uomini e donne operativi, di scienza e del volontariato”, ha sottolineato il commissario. Un impegno – ha proseguito il commissario – decisivo per i processi di ricostruzione nelle aree colpite da calamità come quella del cratere 2016. Un processo al quale il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare e i capi dipartimento Fabrizio Curcio (Protezione civile) e Luigi Ferrara (Casa Italia), stanno contribuendo in modo sostanziale, con professionalità e dedizione. L’obiettivo comune è ricostruire bene e nel minor tempo possibile superando quelle procedure e passaggi che impediscono o rallentano i processi”.
“In occasione del 48º anniversario del terremoto del Friuli che devastò un centinaio di paesi e provocò la morte di 965 persone, desidero rinnovare la sincera vicinanza mia personale e quella del Senato della Repubblica, a questa terra meravigliosa che da quella tragedia seppe rialzarsi con forza, determinazione e coraggio”. A scriverlo su Fb è il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Un evento drammatico – aggiunge – che ancora oggi deve costituire un monito affinché, Istituzioni e attori coinvolti, adottino in maniera imprescindibile le indispensabili azioni di prevenzione contro il rischio sismico”.