Si è aperta sabato 1° giugno in Carnia la 14a stagione del Cammino delle Pievi. Come gli anni scorsi, i pellegrini si sono dati appuntamento nel cortile antistante Casa Emmaus, a Imponzo, da dove ha inizio la prima tappa che conduce alla Pieve di San Floriano a Illegio.
Prima della partenza ha preso la parola il parroco, mons. Giordano Cracina, che ha evidenziato alcune novità, in particolare un nuovo vademecum spirituale offerto ai pellegrini. Il libretto consente, sia durante il tragitto sia all’arrivo nelle pievi, di vivere momenti di preghiera e di riflessione spirituale e di conoscere gli aspetti storico artistici degli edifici sacri (illustrati nel testo da don Alessio Geretti). Il Cammino delle pievi, infatti, oltre a proporsi come itinerario escursionistico e culturale, vuole essere soprattutto una proposta spirituale, pensata per aiutare a trovare un giusto equilibrio tra cura del corpo e cura dell’anima.
Il Priore dell’arciconfraternita dello Spirito Santo Pieres Vives, Giacomo Bonanni, ha sottolineato come, nonostante le difficoltà di questi 14 anni, al Cammino non sia mai mancato il supporto di tante persone, e tra queste l’arcivescovo emerito mons. Andrea Bruno Mazzocato, che ha sempre garantito all’iniziativa la propria presenza e il proprio sostegno, anche economico, a nome dell’Arcidiocesi di Udine. Anche mons. Cracina ha rimarcato l’encomiabile impegno e la vicinanza di mons. Mazzocato e ha poi espresso l’auspicio che si possa presto erigere un fabbricato per offrire ai pellegrini servizi igienici e di accoglienza nel cortile adiacente a Casa Emmaus.
Quest’anno, a inaugurare e guidare la prima tappa del Cammino è stato don Davide Larcher, originario di Imponzo, che nel suo intervento iniziale ha evidenziato l’importanza del Cammino delle Pievi e la bellezza di sentirsi pellegrini sui sentieri della Carnia. Nonostante la mattinata leggermente piovosa, un bel gruppo di persone si è messo in cammino, i passi accompagnati dalla recita del rosario e da alcune soste e riflessioni nella chiesa dove sono conservate le spoglie del martire don Giuseppe Treppo, in località Clap dall’Ors, infine alla Pieve di San Floriano di Illegio, dove è stata celebrata la Santa Messa. Appassionata l’omelia di don Davide Larcher che ha invitato i pellegrini a riscoprire la bellezza della fede cristiana anche attraverso l’esperienza del cammino alle antiche pievi della Carnia, che hanno ancora tanto da raccontare e insegnare.
«Ogni volta che saliamo alle nostre pievi – ha detto tra l’altro – sperimentiamo una grande gioia. La fatica compiuta viene ripagata quando contempliamo la bellezza di questi luoghi immersi nel creato. Voglio incoraggiarvi: non importa la fatica iniziale nel testimoniare Gesù risorto. Senza di Lui non possiamo vivere né amare veramente. Questo è ciò che ci viene chiesto per aiutare quanti ancora non conoscono l’amore di Dio».
Infine una testimonianza: «Dico ai miei ragazzi in parrocchia: non vergognatevi di Gesù. Tenete salda la vostra fede. I vostri amici inizialmente vi prenderanno in giro, ma poi inizieranno a rispettarvi e a chiedervi ragione della vostra fede, vedendo in essa un amore e una gioia che loro non hanno. A voi, pellegrini, dico di essere testimoni come San Floriano».
Bruno Temil