«Ho trovato grande accoglienza e grande ascolto». È più che soddisfatto il nuovo Arcivescovo Riccardo Lamba dei suoi primi incontri con i sacerdoti friulani. Lo ha confidato nell’intervista settimanale realizzata da Radio Spazio proprio a proposito delle riunioni con ciascuna delle otto congreghe foraniali, che si sono svolte nei giorni scorsi e si concluderanno oggi con la Forania Pedemontana. «Abbiamo cercato innanzitutto di presentarci, di raccontare ciascuno la propria storia – ha riferito mons. Lamba – ed ho percepito una forte esigenza di comunione presbiterale. Alcuni sacerdoti si vedono con regolarità, ma molti, talvolta per le distanze o per motivi di salute o altro, non hanno tante occasioni per incontrarsi».
Accanto al desiderio di comunione presbiterale, l’Arcivescovo ha colto l’aspettativa da parte dei preti di riflettere insieme e confrontarsi su come essere «presenti – con spirito missionario, di annuncio del Vangelo – in una realtà che anche qui in Friuli sta cambiando velocemente». «Ognuno si impegni a fare come meglio può», ha incoraggiato l’Arcivescovo, anche sulla base delle possibilità anagrafiche e di salute di ciascuno. «In una squadra di calcio non è l’attaccante o il portiere a dover far tutto – ha esemplificato –, la partita si gioca nella capacità di mettere insieme esperienze e disponibilità di ciascuno. Così è nella Chiesa, dove è efficace il fare squadra, anche insieme ai laici e ai consacrati. Il mondo sta aspettando questo».
A proposito del “fare squadra”, in questi primi giorni di mandato l’Arcivescovo ha visitato tra l’altro diverse realtà di volontariato «interessantissime», così le ha definite, e istituti religiosi «che svolgono un servizio prezioso»: dal Bearzi alla casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Udine, al Collegio universitario delle suore Francescane di Gemona. A proposito del contesto universitario, che mons. Lamba conosce bene anche per la sua esperienza romana, l’Arcivescovo ha sottolineato che negli atenei «c’è una grande ricchezza di giovani e lì noi dobbiamo esserci, dobbiamo essere presenti con loro».
«Condivide le nostre fatiche»
Un Pastore che ha raccolto immediatamente la fiducia dei sacerdoti, questa l’impressione emersa dai primi incontri nelle Foranie. «L’Arcivescovo si è posto fin da subito in dialogo e in ascolto con grande semplicità – sottolinea il vicario urbano di Udine, mons. Luciano Nobile –, tratteggiando l’immagine della Chiesa come quella di un bel mosaico nel quale è necessario collocare le tessere tutte al proprio posto per ammirare la bellezza dell’opera. L’Arcivescovo ci ha detto di aver trovato realtà interessanti e di essere qui per crescere, insieme a noi, raccomandando di aiutarci reciprocamente in questo cammino di formazione».
«Un incontro dal clima molto familiare, ne abbiamo tratto tutti un’ottima impressione – conferma il parroco di Lignano e Bevazzana, don Angelo Fabris –. Ciascuno ha presentato le comunità in cui opera e il Vescovo ha ascoltato con molta attenzione. Abbiamo capito che vuole conoscerci e conoscere bene le situazioni nelle quali operiamo».
«Ha condiviso con noi le proprie esperienze e ci ha trasmesso la sua passione. Lo abbiamo sentito vicino e partecipe delle nostre fatiche – aggiunge don Guido Mizza, parroco di Ravascletto, Comeglians e Tualis –. Si è instaurato fin da subito un bel clima di dialogo e fraternità» e da parte sua l’Arcivescovo ha raccomandato l’attenzione a «tenere le porte delle chiese e delle canoniche aperte» e a trasmettere un senso di accoglienza».
Temi specifici, area per area
Diversi i temi emersi nei vari incontri, dall’attenzione al progetto delle Collaborazioni pastorali da portare avanti, anche con pazienza, alla necessità forte di puntare sulle relazioni, dalle difficoltà della trasmissione della fede in una società sempre più frammentata all’attenzione sulla famiglia, cruciale anche per rendere efficace la catechesi. E poi temi specifici, area per area: l’opportunità di una pastorale universitaria a Udine, le tante attività che uniscono cultura e spiritualità in Carnia (le mostre di Illegio, la “Bibbia a cielo aperto” e i convegni collegati a Cercivento, la Polse di Cougnes a Zuglio e il Cammino delle pievi…), ma anche i problemi dello spopolamento e delle distanze in montagna, fino alle attenzioni particolari di una parrocchia come quella di Lignano che, all’opposto, nella stagione estiva accoglie migliaia di turisti. Una prima “fotografia” della grande varietà e ricchezza della diocesi è stata infine accompagnata dall’impegno a reincontrarsi presto e «tenerci sempre in dialogo», ribadito più volte dall’Arcivescovo. Al centro, sempre, le relazioni.
Valentina Zanella