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AppuntamentiMedio Friuli

A Camino, dal 17 giugno il festival “Os Mos Boboros” in memoria di don Pressacco

Un progetto culturale in memoria di don Gilberto Pressacco, musicista, storico della musica, della liturgia e delle tradizioni popolari, originario di Turrida di Sedegliano (dove era nato nel 1945; è morto improvvisamente a Udine nel 1997). È il festival rustico “Os Mos Boboros” che torna, per la terza edizione, a Camino al Tagliamento. «Si tratta di un percorso pluriennale – spiegano i promotori riuniti nell’associazione Boboros – ispirato alle ricerche storiche del sacerdote, incentrato su tre parole chiave: la bocca (Os), le tradizioni (Mos) e il timore (Boboròs), inteso come paure ataviche di un territorio, che da un lato lo bloccano e dall’altro lo aprono alla speranza».

L’evento – appuntamento annuale in coincidenza del solstizio d’estate – propone quattro serate tra cultura, natura, musica e gastronomia, occasione anche per scoprire le peculiarità del Friuli delle risorgive, «avvolto dalla limpidezza delle acque e segnato da ordinati filari di viti e dal greto assolato del rapace Tagliamento».

Dopo le prime due edizioni del “festival rustico” – l’una dedicata al tema dell’Acqua/Aghe e l’altra alla della Terra/Tiere –, la nuova proposta del sodalizio guidato da Enrico Peterlunger ha per filo conduttore i Sassi/Claps: ed ecco che la prima serata, lunedì 17 giugno, alle 21, nel centro parrocchiale di Bugnins, dal titolo “Sasso dopo sasso sulla testata d’angolo” vedrà protagonista l’antropologo Gian Paolo Gri che, nelle sue ricerche, ha studiato i saperi, le pratiche e le strutture simboliche legate ai gesti e agli oggetti del lavoro tradizionale. A coordinare l’evento Mario Banelli con alcune improvvisazioni musicali del trio folk Fior delle Bolge, con Federico Galvani alla fisarmonica, Flavio Zanuttini alla tromba e Alan Liberale alla batteria.

Si prosegue martedì 18 giugno, alle 21, in località Molino, nella suggestiva cornice dell’agriturismo “Là di Morson” per parlare di “Il Tagliamento: ogni sasso una storia”, con Matteo De Giusti, mosaicista, Paola Tubaro, geologa, Anna Sandrini, videomaker e regista di Avenâl, documentario sulla miniera di Cave del Predil. Coordina la serata Chiara Scaini, ricercatrice al Centro di Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Mercoledì 19, alle 21.15, sul sagrato dell’antica chiesa di Santa Maria di Pieve di Rosa, è previsto il reading letterario “Peraulis di clap, peraulis come claps”, nato da un’idea di Danilo De Marco, realizzato e coordinato da Luca De Clara, con protagonisti i giovani attori Alberto Della Mora, Chiara Di Masi e Giovanni Maiero; insieme a Monica Aguzzi faranno rivivere le parole degli scrittori che nelle loro opere hanno descritto il senso di ribellione dei friulani, da Bartolini a Tavan, da pre Beline a Giacomini e molti altri. I brani saranno accompagnati dalle improvvisazioni musicali di Marco Bianchi (chitarra) e UT Gandhi (percussioni), e dalle immagini video di Marco D’Agostini.

La chiusura del festival – promosso con il contributo della Regione, del Comune di Camino, della BCC Pordenonese e Monsile e “Da Bepo” – è giovedì 20 a Bugnins, nel salone centrale del Ristorante da Bepo con “La cena del Boboros. E dai che al è un clap!”, occasione per lo chef Germano Pontoni di proporre piatti a base dei prodotti delle terre di risorgiva, con lo scrittore Angelo Floramo a guidare i presenti in un viaggio nel tempo tra storia, credenze e tradizioni del Medio Friuli. Questa serata è su invito, mentre gli incontri delle altre giornate sono aperti al pubblico a ingresso libero (tutti i dettagli della manifestazione sul sito www.boboros.it).

Monika Pascolo

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