Spostamento della pattuglia dell’esercito dall’ex caserma Cavarzerani al centro storico, potenziamento dei “pattuglioni” misti interforze sempre in centro; infine un’ordinanza comunale di divieto di vendita di alcolici dopo le ore 21; alcolici che dopo l’una di notte non potranno neppure essere somministrati nei locali.
Queste i provvedimenti presi nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza tenutosi in prefettura a Udine, questa mattina, presieduto dal prefetto Domenico Lione, presenti il questore Alfredo D’Agostino, i Comandanti i Carabinieri e Guardia di Finanza e il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, il vice Alessandro Venanzi, assieme agli assessori alla Sicurezza partecipata, Rosy Toffano, ai Servizi Sociali Stefano Gasparin e dal comandante della Polizia Locale Eros Del Longo.
La riunione ha fatto seguito ai due gravissimi episodi di violenza verificatisi in città: il più grave quello che, nella notte tra venerdì e sabato ha visto, in via Pelliccerie, il ferimento di un imprenditore giapponese Shimpei Tominaga, intervenuto a sedare una rissa e che ora si trova ricoverato all’Ospedale di Udine in pericolo di vita. L’altro si era verificato sabato pomeriggio in via Roma, con l’accoltellamento di un 39enne venezuelano.
Abbiamo condiviso la necessità – ha affermato il prefetto Lione – di spostare in centro città la pattuglia dell’esercito che ora è dislocata alla Cavarzerani. Opererà sulle 24 ore nel centro storico. Nei fine settimana, accanto al controllo del territorio che già è stato intensificato anche a seguito di altre riunioni, saranno organizzati dei “pattuglioni” misti appiedati, che andranno anche ad integrare la presenza dell’esercito”.
Il sindaco De Toni ha poi aggiunto che il Comune adotterà – probabilmente già questo pomeriggio – un’ordinanza in base alla quale sarà possibile vendere alcolici in bottiglia solo fino alle ore 21 e somministrare alcolici nei locali solo fino all’una di notte”. “Essendo abbastanza impattante sul territorio – ha aggiunto Lione – questa ordinanza avrà un’efficacia limitata nel tempo”.
Inoltre, ha spiegato De Toni, “ci sono altre ipotesi fatte con il Prefetto e il Questore che prevedono anche il coinvolgimento delle associazioni di Polizia di Stato e Carabinieri in pensione, su cui adesso si faranno delle valutazioni su come poter fare delle azioni di prossimità”.
“La rissa avvenuta nel centro storico – ha proseguito De Toni – ha generato una grande carica emotiva legata alla tragedia vissuta dalla persona che vi è stata coinvolta, ma dobbiamo partire dai numeri, e i numeri di Udine sono paragonabili a quelli di altre città italiane”. Sulle cause di questo forte aumento di violenza in città, De Toni ha detto che “purtroppo l’alcol fa la sua parte, ecco perché interveniamo con un’ordinanza che punta a limitare il consumo di alcol; sappiamo che è una leva fondamentale, e saremo rigorosi nei controlli sui locali”. “Noi abbiamo confermato tutte le azioni della Giunta precedente in fatto di sicurezza – ha aggiunto – anzi le misure le abbiamo rafforzate”. “La presenza della pattuglia dell’Esercito che sarà dislocata nel centro di Udine dall’ex caserma Cavarzerani con un’operatività di 24 ore su 24 – ha annunciato il prefetto di Udine Domenico Lione – sarà importante soprattutto nel fine settimana, quando statisticamente si verificano i fatti che stanno creando un certo allarme sociale e questa pattuglia sarà anche in contatto costante con i pattuglioni appiedati delle forze di polizia che pure staranno sul territorio”. “Stiamo facendo uno sforzo importante e coordinato – ha concluso il prefetto – per garantire ai cittadini la migliore sicurezza possibile”.
«I pubblici esercizi sono sentinelle sul territorio, sbagliato penalizzarli impedendo loro di svolgere la propria attività». Confcommercio Udine, con il presidente mandamentale Giuseppe Pavan, interviene sulle misure decise dal comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico che si è riunito in prefettura. «La città ha subito un altro, drammatico episodio di gratuita violenza – osserva Pavan – e la reazione delle istituzioni è fortunatamente stata immediata. Ben venga il rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine, con le quali Confcommercio come associazione e le imprese collaborano da sempre, nella consapevolezza di svolgere un ruolo sociale, oltre che economico». Quello che Confcommercio respinge è però la previsione di un divieto di vendita di alcolici nei locali pubblici, con restrizioni anche sulla somministrazione. «Proprio per l’esperienza e la responsabilità degli esercenti – dice Pavan assieme al responsabile dei pubblici esercizi del mandamento Giovanni Pigani –, non riteniamo corretto considerarli parte del problema. La loro funzione di monitoraggio del centro città, al contrario, può essere un utile supporto all’azione delle forze dell’ordine».