Il cammino? «È perfetta metafora della vita spirituale!». Ne sono convinte le due amiche Marcella Ferro e Giulia Stellin, di Gonars, che da poco hanno completato il loro primo Cammino, la Via Flavia. E spiegano: «Lo zaino pesa, non puoi portar troppo con te, però ogni giorno devi pensare all’essenziale: l’acqua, il cibo, l’aver cura dei tuoi piedi… Devi fare i conti con la fatica, decidere dove investire le tue energie, seguire i segni – in questo caso le frecce gialle sui pali, a terra, sui muretti –… Il cammino ti mostra quante cose “in più”, ci riempiono la vita – anche pensieri! –: quanti pesi ci portiamo dietro inutilmente. E ti fa scoprire che tutto è molto più semplice se riesci ad arrivare all’essenziale, a ciò che conta davvero».
L’entusiasmo di avercela fatta e la gioia di un’esperienza che ha dato loro tanto, Marcella è felice di condividere quanto vissuto. «Avevamo sentito parlare tanto del Cammino di Santiago – racconta a la Vita Cattolica e Radio Spazio –, ma per noi ora quello era impegnativo, così abbiamo scoperto, qui in regione, la Via Flavia, che da Lazzaretto, al confine con la Slovenia, passando per Muggia e Trieste, arriva fino ad Aquileia. Un itinerario meno “wild”, perché vicino a casa, ma anche più significativo per noi».
Le due amiche sono partite un «un po’ preoccupate – racconta ancora Marcella – perché non allenate, inoltre temevamo il caldo». E invece… «Siamo state graziate dal meteo! E, grazie a scarpe e calze adeguati: nessuna vescica! Unico neo, forse, il fatto di non aver trovato sempre alloggi economici, ma tramite la pagina Facebook della Via Flavia siamo state aiutate anche in questo, in tempo reale!».
«Il primo giorno abbiamo un po’ sofferto, ma poi è stato davvero bello camminare sempre con il mare a portata d’occhio, vedere come la costa cambia, scoprire bellezze che sono attorno a noi, ma normalmente non vediamo: il Carso, le falesie di Duino, il sentiero Rilke, la Riserva della Cona… l’arrivo alla spiaggia di Grado». E poi via con il traghetto a Barbana, che proprio in quei giorni si preparava al Perdon. «Ma ci aspettava ancora la lunga camminata sotto il sole sul ponte di Grado. Infine, finalmente Aquileia, per l’ultimo timbro sulla credenziale e la foto di rito davanti alla nostra Basilica!». L’emozione più grande? Marcella non ha dubbi: «Renderti conto che ce la puoi fare!».
Valentina Zanella