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Covid e West Nile. «Attenzione alta, ma nessun allarmismo»

«È molto probabile che nelle prossime settimane vengano diagnosticati altri casi, ma sebbene sia utile evitare di prevenire il contagio, non c’è da allarmarsi perché il virus normalmente ha un decorso benigno, addirittura asintomatico nella maggior parte dei casi». Il direttore dell’Infettivologia dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale, Massimo Crapis, rassicura, dopo il recente caso di West Nile che ha causato la morte di Paola Bot, 80 anni di Chions, a Pordenone, seconda vittima in Italia dopo il decesso di una 45enne veneta in febbraio. «Non ci ha sorpresi il fatto che si sia verificato un caso di West Nile – spiega Crapis –. È dal 2018 che ne registriamo ogni estate, quello che non ci saremmo aspettati – e che sicuramente non avremmo voluto – è che fosse così grave e avesse come esito addirittura la morte».

Anche riguardo all’incremento di casi di Covid, Crapis rassicura. «Nessun allarmismo. Il virus del Sars-Cov-2 ci ha ormai fatto capire che non ha una stagionalità marcata, diversamente dal virus influenzale, per cui avremo a che fare con il virus tendenzialmente sempre, ma anche in virtù di continue infezioni nella maggior parte dei casi la portata dei sintomi è contenuta».

Covid, pochi casi gravi

In un’ampia intervista pubblicata sulla Vita Cattolica del 24 luglio 2024 , Crapis spiega tra l’altro che «si va da una sintomatologia compatibile con il raffreddore ad un’influenza. Stiamo vedendo pochissimi casi di polmonite o insufficienza respiratoria da virus Sars-Cov-2, per cui è vero che c’è un incremento dei contagi, ma per fortuna non ci sono allarmismi in termini di numero di ricoveri e di casi gravi di Covid. Tutto sommato direi che possiamo considerare la situazione attuale come la normalità».

«Questo però ci dà l’opportunità di ricordare che il fatto che oggi il Covid mieta meno vittime è frutto dell’immunizzazione della popolazione», aggiunge l’infettivologo, raccomandando la vaccinazione «soprattutto per le persone a rischio: anziani, persone con morbosità importanti a livello polmonare e a livello cardiaco, immunodepressi. Il Covid per loro può essere un problema importante, quindi la vaccinazione va sempre rinnovata nelle tempistiche corrette, come minimo una volta all’anno».

West Nile, nell’80% dei casi asintomatico

A proposito del virus da West Nile Crapis chiarisce che esso «può essere asintomatico per una larga percentuale di casi, fino addirittura all’80%. Oppure si presenta con febbre o come una sorta di sindrome simil-influenzale, ma senza sintomi delle alte vie respiratorie. Solo in meno dell’1% dei casi si manifesta con una forma neuroinvasiva, come è stato per la donna deceduta, e non tutti questi casi finiscono con la morte».

«Nel 2018 abbiamo avuto quasi 200 casi diagnosticati – prosegue Crapis –, dunque è lecito aspettarsi altri contagi». Ecco, dunque alcune raccomandazioni: «La protezione individuale è l’arma più efficace. Evitare il più possibile il morso di zanzare è facile a dirsi, non sempre semplice a farsi, ma sicuramente è consigliato l’utilizzo di repellenti cutanei e/o di vestiti lunghi soprattutto la sera. Altrettanto importante è la protezione della propria abitazione con repellenti ambientali e l’utilizzo di zanzariere».

 

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